Il ciclismo trevigiano piange la scomparsa di Nisio Lenzini. Imprenditore vivace, sponsor molto attivo nello sport e in particolare nel ciclismo, ha cresciuto corridori come Paolo Slongo (il tecnico di Vincenzo Nibali) e il compianto Andrea Pinarello.
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Nel 1988 la sua squadra, il Veloce Club Biban, società di rilievo tra gli anni Ottanta e Novanta riuscì nell’impresa di vincere il Giro della Basilicata Internazionale. Corsa a tappe tra le più prestigiose riservata alla categoria juniores con Franco Zilli. Della partita c’erano appunto Andrea Pinarello, Paolo Slongo, Marco Tommasi, Fabio Casalini. E per Paolo Slongo e Andrea Pinarello fu la vittoria più importante della carriera agonistica da corridori. Alla guida dell’ammiraglia Renzo Frassetto.
E poi ancora tra le fila del Velo Club Biban Guido Ceron, ora grande imprenditore nel settore alimentare, Wilmer Baldo, Mauro Zanella, Alessio Cancellier, Eros Morasso . Nisio Lenzini, classe 1947, nasce calciatore ma si avvicina al ciclismo dapprima come cicloamatore poi come organizzatore e fonda, assieme a Franco Moro, attuale presidente, il Veloce Club Biban, nel 1969, facendo correre migliaia di ragazzini trevigiani, dai giovanissimi agli esordienti, allievi e juniores sino a tentare, nel 1984 una squadra di dilettanti. Nel 1985 assieme a Remo Mosole, organizzatore dei Mondiali di Ciclismo sul Montello, crea una associazione per dare ospitalità a squadre di ciclismo provenienti da zone del mondo disagiate.
Per un mese ospita a casa sua un corridore bianco dello Zimbawe, di origine australiana, assieme al padre. Gary Mandie attualmente è un importante imprenditore navale australiano e gestisce il porto di Sydney. Assieme al corridore dello Zimbawe i soci del Veloce Club Biban ospitano nelle proprie case dodici corridori più gli accompagnatori dello Zambia, assistendoli in tutto e successivamente, dopo i mondiali, inviando anche in Africa tantissimo materiale di ciclismo, da biciclette ad abbigliamento da corsa, scarpe, calzini, borracce, caschi e tutto quello che poteva essere utile ad aiutare il ciclismo a svilupparsi nei paesi del Terzo Mondo. E da qui nasce anche la sua passione per il sociale che lo porta a fondare delle associazioni che si occupano di sociale e mondo culturale e si costruisce persino un palazzetto, il Palalenzini a Carbonera.
Successivamente diventa per un anno presidente del treviso calcio e continua a sponsorizzare il mondo dello sport trevigiano, dal basket alla pallavolo e il mondo della cultura. Alpino, ha contribuito anche finanziariamente all’organizzazione di due adunate nazionali degli alpini a Treviso.
A cura di Tina Ruggeri– Copyright © InBici magazine ©Riproduzione Riservata