I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano. Non è consentito loro, pertanto, guidare senza mani e né tenere una mano impegnata per reggere borse, ombrelli o altro, poiché devono avere libero non solo l’uso delle braccia ma anche di entrambe le mani. Essi devono essere in grado, inoltre, in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie.
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In bicicletta l’uso del cellulare o di altri dispositivi elettronici è consentito nei limiti di cui all’art. 173, ovvero attraverso auricolare ed a condizione che lasci libero l’uso delle mani. La norma, infatti, diretta genericamente al conducente, disciplina l’uso di apparecchi radiotelefonici durante la marcia senza fare distinzione di veicoli. Inoltre, l’art. 182 impone ai ciclisti di avere libero l’uso delle braccia e delle mani.
Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle norme del codice (es. i rimorchietti conformi alle prescrizioni dell’articolo 225 del Regolamento), condurre animali e farsi trainare da altro veicolo. Non è dunque permesso loro portare un cane al guinzaglio o agganciarsi allo sportello di un’auto o al braccio di un motociclista.
Devono condurre il veicolo a mano quando siano di intralcio o di pericolo per i pedoni (es. all’interno di un’area pedonale o di un itinerario ciclopedonale particolarmente affollato), nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico particolarmente intenso, anche sulle strisce pedonali e, in generale, ogni qualvolta le circostanze lo richiedano. In tali casi sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
I ciclisti devono segnalare tempestivamente, con il braccio, la manovra di svolta a sinistra, di svolta a destra e di fermata che intendono effettuare.
a cura della redazione
BUONA FORTUNA A TUTTI C’è ANCORA MOLTA IGNORANZA IN MATERIA!