E’ dal lontano 1953 che questa spettacolare ascesa, tra Lombardia, Trentino – Alto Adige e Svizzera, è considerata come la Regina delle salite. Si, Regina con la r maiuscola. Non è un refuso, perché da quando Fausto Coppi settant’anni fa fece quella impresa epica, al pari della Cuneo-Pinerolo del 1949, lo Stelvio entrò definitivamente nella leggenda del ciclismo mondiale, indipendentemente se esso venga scalato da Prato allo Stelvio, da Bormio o da Santa Maria Val Müstair via Umbrailpass, in Svizzera.
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Ieri è stata affrontata nella tappa tutta valtellinese del Giro Next Gen, il Giro d’Italia riservato agli Under 23, e qui la frazione è terminata con la vittoria del talento norvegese Johannes Staune-Mittet, corridore della Jumbo-Visma Development e che si è già garantito il contratto triennale con la prima squadra dal 2024, in compagnia di fenomeni quali Wout Van Aert, Jonas Vingegaard e Primoz Roglic. Insomma, non i primi corridori che passano. Il giovane scandinavo di Lillehammer ha già dimostrato in passato di che pasta è fatto, facendo bella figura anche al Tour de l’Avenir 2022 e vincendo il Giro del Belvedere quest’anno. Ama l’Italia e lo sta mettendo in mostra.
Al termine della tappa Staune-Mittet era felicissimo per aver vinto ed essere diventato la nuova Maglia Rosa, ma non è stata affatto una cavalcata facile per lui, che ha lottato fino all’ultimo metro con il francese Alexy Faure Prost salendo dal versante di Bormio, 22.5 km infiniti superando quaranta tornanti e ben oltre 1500 metri di dislivello. Ieri ha voluto ben figurare anche l’”enfant du pays” Alessio Martinelli, che vive a Premadio, frazione del Comune di Valdidentro e dove l’ascesa al Passo dello Stelvio dal lato lombardo ha inizio. Sulla strada le scritte erano tutte per lui, uno scalatore puro che ha ottenuto una grande prestazione prendendosi il quarto posto di tappa ed in classifica generale, oltre che la Maglia di migliore italiano venendo premiato davanti a tutta la famiglia ed ai suoi tifosi presenti ai 2758 metri della vetta.
Alla partenza da Morbegno si sentiva la tensione dei corridori: lo Stelvio è una salita temuta da tutti e molti di loro non l’avevano nemmeno provata in allenamento prima di ieri. Subito in gara, a tutta e senza averla testata. Santiago Umba è un ragazzo colombiano della GW Shimano – Sidermec, la formazione del “Principe” Gianni Savio. Prima del via ci ha detto: “Non sono mai salito prima di oggi sullo Stelvio, ma abbiamo visto il percorso ed abbiamo tutte le informazioni necessarie e siamo fiduciosi che la squadra possa fare una bella tappa oggi”. Alla fine per lui è arrivato il quinto posto, perdendo terreno solo nelle ultimissime fasi di corsa. Contentissimo della prestazione Gianni Savio: “La squadra ha ottenuto un bel risultato e ha lavorato bene, il progetto a cui stiamo lavorando ta ottenendo buoni frutti e sono orgoglioso dei miei ragazzi”.
Nella serata di ieri è arrivata la notizia della squalifica di corridori che sulla salita sono stati trainati dalla propria ammiraglia troppo a lungo: decisione ineccepibile da parte della giuria grazie ad un video pubblicato online e che metteva in risalto chi veniva colto in fallo nel commettere la scorrettezza. Alla fine, è giusto così.
Il Passo dello Stelvio è una salita che non ha bisogno di presentazioni e che automaticamente ti proietta nella gloria del ciclismo, anche nella categoria Under 23. Chi riesce nell’impresa di scalarlo fino in vetta difficilmente potrà dimenticare la sua impresa personale.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata
…ma ci sono anche dei pirla che si fanno trainare dalle ammiraglie !