Il Tour de France attacca i Pirenei. Non è certo un tappone, quello che attende il gruppo nella giornata di oggi, ma si potrebbero andare a delineare gerarchie più definite tra i contendenti alla classifica generale proprio nei 209 chilometri della dodicesima frazione tra Toulouse e Bagnères-de-Bigorre.
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Fatta eccezione per un Gpm di quarta categoria dopo 62 chilometri, la prima parte della tappa è molto agevole e quasi totalmente pianeggiante. I 1700 metri della Côte de Montoulieu-Saint-Bernard (pendenza media del 5,5%) non dovrebbe creare problemi, con una situazione tattica che sulla carta dovrebbe essere ben delineata con una fuga al comando e il gruppo a controllare qualche minuto più indietro. Scenario totalmente diverso dagli 80 chilometri al traguardo: lo sprint intermedio di Bagneres-de-Luchon, sostanzialmente, introduce alla salita del Col de Peyresourde, un Gpm di prima categoria da 13 chilometri al 7% di pendenza dove si dovrebbe vedere una prima selezione in gruppo. Dalla vetta, posta ai meno 65, un tratto di oltre 20 chilometri tra discesa e falsopiano con pendenze a favore fino a Guchen. Qui l’attacco all’Horquette d’Ancizan, ultima salita di giornata: 9 chilometri, pendenza media del 7,7% e bonus in secondi per i primi tre a transitare in vetta. Dallo scollamento, 30 chilometri di discesa fino al traguardo, dove si potrebbero rimescolare le carte rispetto a quanto visto in salita. Certo, staccarsi sulle pendenze più aspre non sarebbe il miglior modo per iniziare una seconda parte di Tour de France in cui le salite la faranno da padrone.
Parlando dei favoriti, non si può escludere la fuga di giornata. Molto dipenderà da quanti e quali uomini attaccheranno nei primi chilometri, tanto dal comportamento del gruppo: per ora i valori non sono ancora emersi in maniera definitiva e molte squadre potrebbero decidere di non inseguire per evitare eventuali difficoltà al proprio capitano in caso di una sfida testa a testa tra gli uomini di classifica anche per il successo di tappa. D’altro canto, molti tra i presunti big sono già costretti ad attaccare, sia per il tempo perso nei ventagli di Albi quanto in vista della cronometro di domani, che sorride a Geraint Thomas, comunque molto convincente anche su La Planche des Belles Filles. Tra i più combattivi, dovremmo trovare un Thibaut Pinot che per ora ha dimostrato ottima gamba, Jakob Fuglsang, Richie Porte e Rigoberto Uran, mentre il Team Inseos del già citato Thomas ed Egan Bernal potrebbe sedare la corsa per evitare pericoli inutili a questo punto della competizione. Incognita Alaphilippe: la maglia gialla, per ora, ha tenuto molto bene, ma questa frazione potrebbe escluderlo dalle prime posizioni della generale, mentre fino ad ora si è difeso in maniera egregia.
Tappa importante anche per Nairo Quintana e Mikel Landa: il colombiano per ora non ha mai perso terreno, mentre il basco potrebbe attaccare (anche da lontano) per rientrare in classifica o stanare le squadre avversarie. Per quanto riguarda gli italiani, invece, Vincenzo Nibali potrebbe cercare il colpo andando in fuga (gli ultimi chilometri in discesa sono molto adatti), mentre Fabio Aru potrebbe testarsi contro gli altri uomini di classifica per capire quale sia il proprio livello dopo 11 giorni di corsa non certo rilassanti. Tanta carne al fuoco e tante risposte attese che potrebbero schiarirci le idee in vista della seconda parte di Tour de France.
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine