Riposo? No, grazie. O almeno non ancora: il Tour de France 2019 prosegue con la decima tappa, dedicata ai velocisti, tra Saint-Flour e Alby, alla vigilia della prima giornata di pausa della corsa che arriva tardi rispetto alle abitudini.
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Non mancheranno, anche oggi, alcuni gran premi della montagna: il primo è la Côte de Mallet al chilometro 22, seguito a breve distanza dalla Côte de Chaudes-Aigues una ventina di chilometri dopo. La prima ascesa è di quarta categoria, mentre la seconda è di terza. Pendenze in entrambi i casi che si attestano sul 6%, con distanze rispettivamente di 3 e 4 chilometri. Terza categoria anche per la Côte d’Espailon, 5 chilometri al 5%, posta al chilometro 95 di gara. A seguire, un lungo tratto agevole, che comprende anche lo sprint intermedio di giornata a La Primabue (km 128). Ultima vera salita di giornata a 53 dall’arrivo, con la Côte de la Mauric, molto facile con pendenze sui tre chilometri del 4%. Da lì in avanti, nessuna vera difficoltà: un tratto in discesa negli ultimi 10 chilometri, però, potrebbe allungare il gruppo e creare qualche grattacapo ai velocisti e alle loro squadre. Nel finale, nessuna curva particolare da segnalare.
Salvo imprevisti l’arrivo dovrebbe essere adatto agli sprinter. Come abbiamo spesso ripetuto nelle tappe pianeggianti, il favorito d’obbligo è l’olandese Dylan Groenewegen, insidiato a breve distanza da un Elia Viviani in cerca di riscatto. La Deceuninck-QuickStep ha dimostrato di saperlo pilotare al meglio e senza sfortuna il veronese ha fatto vedere di poter finalizzare al meglio l’ottimo lavoro corale. Appena dietro un Caleb Ewan che appare sempre in forma e Peter Sagan, che però nelle scorse giornate potrebbe aver speso più energie degli avversari diretti negli sprint di gruppo per provare a tenere duro anche su tappe più impegnative dal punto di vista altimetrico. Tra gli altri, Sonny Colbrelli e Giacomo Nizzolo possono puntare ad un bel piazzamento
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine