Vince la classifica generale Juan Pedro Lopez (Lidl Trek) ma Tiberi secondo e i piazzati di prestigio Pellizzari e Piganzoli confermano che il ciclismo tricolore c’è.
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Soltanto ieri avevamo scritto che i giovani corridori italiani sono senza paura e non temono di competere con i “vecchi capitani”, intendevamo quanto successo oggi in corsa, nell’ultima tappa del Tour of the Alps.
Giulio Pellizzari ha lanciato la fuga a Pergine Valsugana trascinando in sua compagnia un tale Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) vincitore di un Tour de France. Resiste per diversi chilometri in fuga con l’ex maglia gialla ma i resti del gruppo che è riuscito a rimanere in corsa se li vanno a riprendere.
Il coraggio a Giulio Pellizzari non manca. Ci sono le due scalate al Palo del Fersina e li ci prova Antonio Tiberi, attacca da solo ma non riesce a staccare come vorrebbe. E anche lui fa il pieno di coraggio.
L’Italia tricolore c’è. Con un ottimo Filippo Zana che gioca le proprie carte in volata. E uno scatto nel finale anche di Davide Piganzoli che alza la bandierina facendo vedere che c’è. Quando si dice che il ciclismo italiano è in calo è bene guardare anche gare come il Tour of the Alps. E soprattutto scorrere l’ordine dei partenti e quello dell’arrivo.
I giovani ci sono. Mancano ancora quindici giorni al via della corsa rosa che scatterà da Torino. Abbiamo visto alla partenza due corridori come Giulio Pellizzari e Antonio Tiberi assieme a Davide Piganzoli maturare chilometro dopo chilometro, salita dopo salita, sfidare il freddo, la neve e la pioggia e anche il sole ma soprattutto sfidare corridori di peso, vecchi generali da Tour.
Ora sono pronti per affrontare il Giro d’Italia. Lo stesso Tiberi ci confida dopo il traguardo: “Mi sento maturo, credo di più nelle mie possibilità. Peccato per la volata di oggi, ma il secondo posto va benissimo”. I fratelli Aurelien (vincitore della tappa) e Valentin Paret – Peintre (Decathlon Ag2R) terzo, hanno chiuso a tenaglia nella seconda piazza Antonio Tiberi che si intasca anche la maglia bianca dei giovani. Ma il sesto posto di Filippo Zana (Jayko Alula), l’ottavo di Matteo Fabbro (Polti Kometa), l’undicesimo o di Giulio Pellizzari (VF Bardiani), il dodicesimo di Davide Piganzoli (Polti Kometa) sono il segnale che il ciclismo tricolore c’è, non è spento e attacca.
a cura di Tina Ruggeri – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata