Mavic è senza dubbio l’azienda più attiva riguardo la ricerca e la tecnologia sul tubeless. Questa tecnologia è perfetta per tutte le persone che, in bici, cercano il giusto compromesso tra confort e prestazioni. Marco Adamini, responsabile per Mavic, ci spiega che per l’azienda francese il tubeless è tutt’altro che una novità: “l’UST è una sorta di brevetto che ci permette di lavorare al meglio per migliorare sempre di più questa tecnologia, che è sul mercato da circa 20 anni, ma dallo scorso anno abbiamo ripreso in mano la situazione e siamo arrivati a coprire un 90% della gamma”.
La tua VACANZA in bici
2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
Training Camp Spagna Costa Blanca
Scopri di più
L’utilizzo del tubeless comporta numerosi benefici: “la bicicletta è molto più morbida e c’è un migliore assorbimento dei sobbalzi dovuti ad eventuali buche. Nella tecnologia UST, Mavic fornisce non solo il cerchio, ma anche il copertone, che permette di avere una performance al 100%. La gamma comprende non solo il materiale al top, ma anche quello entry level, quindi è un sistema per tutte le tasche”.
L’importanza del tubeless è da ricercare nel fatto che questa tecnologia si inserisce a metà tra il copertone con la camera d’aria e il tubolare, come spiega lo stesso Adamini: “Il tubolare rimane, a livello di performance, il massimo che un corridore possa avere, ma il tubeless è il giusto compromesso tra copertone e tubolare perché è molto resistente e offre un grande confort. In gara, per quanto riguarda la scorrevolezza, il tubolare resta il top, ma è anche vero che la foratura con il tubolare è più difficile da gestire. Bisogna però prestare la massima attenzione al gonfiaggio, in quanto il tubeless funziona bene se è tarato in base all’utilizzo. Per capire bene come deve essere tarato, è possibile collegarsi sul sito Mavic, dove possono essere inseriti tutti i dati e si possono avere tutte le indicazioni utili”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine