IMOLA – Alla fine Vincenzo Nibali chiude il mondiale in 15/a posizione, alle spalle del migliore degli italiani al traguardo, Damiano Caruso, che è decimo. Dopo l’arrivo, Nibali non nasconde che la salita di Cima Gallisterna era eccessivamente dura per un corridore con le sue caratteristiche.
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“Oggi mi sono sentito bene, ma la salita così aspra per me è un’incognita, infatti insieme alla squadra avevamo stabilito che avremmo dovuto anticipare l’attacco rispetto al passaggio su Cima Gallisterna. Però il ritmo era davvero troppo alto, impossibile fare la differenza”.
Nonostante il risultato mancato, Nibali è fiducioso in vista del Giro d’Italia, il suo prossimo importante appuntamento: “Oggi però è il primo giorno in cui mi sono sentito molto bene, molto meglio delle gare precedenti. Alla Tirreno-Adriatico non mi ero mai sentito così. I corridori che venivano dal Tour de France forse erano più avvantaggiati perché sono abituati a stare più tempo in acido: per me, un riferimento poteva essere Jakob Fuglsang, che stava già molto bene alla Tirreno-Adriatico ed era più avanti di me nella condizione”.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato ai mondiali di ciclismo a Imola per InBici Magazine