Partiamo da un dato numerico. L’Italia degli Juniores schierava oggi al via 5 corridori. Di questi, 4 sono finiti nelle prime 11 posizioni della classifica finale. Un gran bel risultato, soprattutto se si considera che il corridore che è arrivato lì davanti è un marziano vero.
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Il ct Rino De Candido non nasconde la propria soddisfazione per aver creato un gruppo così affiatato: “questa era la priorità, abbiamo lavorato per creare una squadra compatta. Purtroppo in corsa ci sono stati degli incidenti e delle cadute che hanno rovinato i nostri piani, con Rubino che si è dovuto fermare e Piccolo che ha dovuto inseguire a lungo a 60 km/h. Noi umani questi sforzi li paghiamo. Evenepoel che è un marziano no, ma noi sì”, afferma sorridendo il commissario tecnico.
Dopo il doppio podio dello scorso anno, la nazionale Juniores torna a casa con due medaglie, una a cronometro e una in linea: “Confermarsi non è mai facile – afferma De Candido – quest’anno su un percorso così era ancora più duro e siamo felici di avercela fatta. Se avessimo preso il tedesco sarebbe arrivata una medaglia d’argento, ma poco conta: siamo un gran bel gruppo e questa è la cosa più importante. Evenepoel? Se continua ad andare così forte diventerà un corridore mostruoso, ma sono curioso di vederlo tra i professionisti perché là è tutto diverso”.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato a Innsbruck per InBici Magazine