Sul primo arrivo in salita del Giro dei Paesi Baschi va in scena finalmente la sfida tutta slovena tra il leader della Classifica Generale Primoz Roglic e il suo connazionale della UAE Emirates. E’ un duello che si decide tutto sulla breve ma terribile salita di Ermualde, un muro di 3 km con punte del 20% e una pendenza media superiore al 10%.
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Primoz Roglic aveva vinto la cronometro di apertura a Bilbao ed aveva messo in conto che la generale oggi sarebbe cambiata nettamente rispetto ai primi giorni nella Amurrio – Ermualde (Laudio) di 167 km. Ad inizio tappa evadono dal gruppo in sette: Mikkel Honoré (Deceuninck-Quickstep), Theo Delacroix (Intermarché – Wanty Gobert), Felix Gall (Team DSM), Lawrence Warbasse (AG2R-Citroen), Oier Lazkano (Caja Rural), Daniel Navarro (Burgos-BH) e Gozton Martin (Euskaltel-Euskadi).
Il danese, reduce dal successo alla tappa finale della Settimana Coppi & Bartali, è rimasto a lungo leader virtuale della classifica generale, visto il vantaggio massimo raggiunto di sei minuti e il distacco da Roglic alla partenza di 1’25”. Lazkano è l’ultimo a mollare e verrà ripreso a 12 km dall’arrivo. Il Muro di Ermualde ha confermato il pronostico ma ha tolto di scena due possibili outsider come Wilco Kelderman e Michael Woods, caduti all’attacco della salita.
Sul tratto duro dell’erta conclusiva Richard Carapaz con il colombiano Sergio Higuita ci provano, l’ecuadoregno è l’ultimo a mollare e viene raggiunto da Pogacar e Roglic. In mezzo ad un numeroso pubblico (finalmente!) i due sloveni si controllano, attaccano e vengono ripresi: a loro si accodano in vari momenti anche Adam Yates, James Knox, David Gaudu, Mikel Landa e Alejandro Valverde. A meno di 500 metri Roglic scatta ancora ma Pogacar è il solo a stargli dietro e poi riesce anche a superarlo prima dell’ultima curva per vincere e recuperare 4” grazie agli abbuoni. La volata per il terzo posto è andata ad Alejandro Valverde, che conferma la buona condizione ed il morale alto dopo la splendida impresa di sabato scorso al GP Miguel Indurain. Roglic ha ora 20” sul connazionale e 30” su McNulty: ottima la prova dello statunitense che cresce di condizione in attesa dei verdetti finali.
Domani c’è la tappa più lunga, da Vitoria/Gasteiz a Hondarribia di 189 km, in cui verrà affrontato nel finale anche lo Jaizkibel, salita simbolo della Classica di San Sebastian.
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine