Sì, il titolo è una provocazione. Ma guardando il roster della formazione iberica, oltre l’ex campione del mondo è rimasto poco della squadra in grado di indirizzare le corse. Da formazion e potenzialmente dominante nei grandi giri, ora la compagine spagnola si trova davanti a dei grossi punti di domanda per il futuro, senza un vero leader, fatta eccezione per quell’Alejandro Valverde che però nella primavera toccherà i 40 anni di età.
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Ancora una volta, il murciano sarà l’uomo simbolo della squadra in una stagione che potrebbe vederlo ottenere gli ultimi grandi successi della carriera, in particolare durante le Classiche o alle Olimpiadi, con un percorso che si adatta alle sue caratteristiche ai Giochi di Tokyo che si terranno in estate. Per il resto, difficile immaginarlo competitivo per i grandi giri.
In questo settore, il suo ruolo dovrebbe essere rilevato da Marc Soler ed Enric Mas, corridori giovani e di ottime prospettive. Sommati, hanno all’attivo 7 grandi giri ed un podio, ottenuto da Mas nella Vuelta a España 2018. Sulla carta, la formazione spagnola dovrebbe dirottarli sul Tour de France, dove potrebbero andare a formare una delle coppie interessanti ai nastri di partenza della boucle: basterà per portare a casa risultati di prestigio, magari avvicinando o perché no salendo sul podio di Parigi?
Per il resto, la squadra si affida a corridori di esperienza come Jose Joaquin Rojas, Jurgen Roelandts e Carlos Betancur, che ormai da anni vive in un limbo prestazionale dal quale non riesce ad uscire. Curiosità per Nelson Oliveira, in ascesa come cronoman e passista, mentre gli azzurri Dario Cataldo e Davide Villella possono ritagliarsi ruoli di rilievo anche nelle corse più importanti. Poco da segnalare, invece, tra gli altri atleti a roster: tanti giovani di belle speranze da far crescere mediante l’esempio di Valverde, per provare a costruire un nuovo futuro.
E pensare che solo lo scorso anno in maglia azzurra ornata da una M bianca correvano Mikel Landa, Richard Carapaz e Nairo Quintana, oltre l’inossidabile Valverde. Il 2020 rappresenta l’inizio di una nuova era, che riparte dal corridore che ne ha segnato gli ultimi 5 lustri. Nella speranza che si possa aprire un ciclo ricco di successi come quello che si sta andando ad esaurire. Pur con qualche colpo ancora in canna da sparare.
Articolo a cura di Gianluca Santo per InBici Magazine