Paolo Slongo lo aveva preannunciato ieri sera: attenti a Ciccone e Mollema. Dopo il grande lavoro per Lopez puntano ad una vittoria di tappa. Detto fatto Ciccone è tornato a bersaglio nella frazione da Rivarolo Canavese a Cogne .
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Soltanto ieri sera ci aveva dichiarato: “Punteremo ad una tappa del Giro d’Italia con Ciccone o Mollema che tanto hanno lavorato nei dieci giorni precedenti per Lopez che ha vestito la maglia rosa. E’ giusto dare spazio anche a loro”. Paolo Slongo si gode la gloria della tappa vinta da Giulio Ciccone in perfetta solitudine con l’arrivo a Cogne.
Il corridore abruzzese ci ha creduto sino in ultima e ha potuto tornare ad alzare le braccia al cielo dopo un anno tormentato. Intanto Slongo è tornato ad assaporare il gusto della maglia rosa. E la dolcezza che questa regala. Per dieci giorni il suo corridore, Lopez, ha indossato la maglia di leader della corsa a tappe dopo le vittorie con Ivan Basso e Vincenzo Nibali: “Un peccato non poter arrivare nella mia città, Treviso, nella tappa di casa, con il corridore in testa alla classifica, ma questo è il ciclismo. Un giorno si perde, il giorno dopo si vince”. Slongo ormai ha perso il conto di quanti Giri d’Italia ha seguito a bordo di una ammiraglia.
Di sicuro quattordici, ovvero quelli nei quali ha condiviso un lungo rapporto con Vincenzo Nibali, interrottosi in modo “consensuale” lo scorso anno: “Vincenzo ormai ha tagliato il traguardo delle diciotto stagioni da professionista e quattordici appunto con me.
Certamente resta un grande corridore. Ho appreso con stupore la notizia della sua decisione di smettere con la bicicletta. Ma rimango alle sue parole. Ha usato il termine “probabilmente”…conoscendolo quel probabilmente lascia aperte tante finestre e tante possibilità”. Poi Slongo taglia corto su Nibali e preferisce parlare della tappa di Treviso: “La frazione Borgo Valsugana – Treviso è la tappa di casa. Anche perché resta in zona San Bona, praticamente a 50 metri da casa mia. Quindi doppia emozione. Una grande emozione per chi ama questo sport e soprattutto per me che ho preso parte a tanti Giri d’Italia in ammiraglia.
Non capita spesso che si arrivi proprio sotto casa. So che ci saranno mia moglie con i miei bambini a vedermi passare. In più, da ricordare che la Trek Segafredo è sostenuta da Segafredo, sponsor di Treviso. Meglio di così….”. Una grande festa per il capoluogo della Marca, capitale del ciclismo nazionale: “Lo sostengo con orgoglio: Treviso capitale del ciclismo e della bicicletta, città sportiva e che da quest’anno diventa anche capitale dello sport. Come sarà la tappa di Treviso? Per velocisti ovviamente anche se, da trevigiano, al di la delle bandiere di squadra, mi farà piacere se arriveranno davanti sia Andrea Vendrame che Sacha Modolo.
Sarà ovviamente uno sprint e l’ultima occasione per detenere il titolo di leader per la maglia ciclamino. Demare si sta dimostrando il più forte ma anche Cavendish non è da meno”. La tua esperienza in maglia rosa con Lopez? “Dieci giorni belli e intensi. Ho avuto la fortuna di vincere un Giro d’Italia in ammiraglia con Ivan Basso prima e successivamente con Vincenzo Nibali. Riassaporare il rosa è stato emozionante. Lopez è stato bravo a tener duro per dieci giorni impegnativi. Un ragazzo di 24 anni che ha saputo concentrarsi e gestire i compagni in corsa con grande competenza. Lo spagnolo ora cercherà di tener duro per la sua posizione in classifica con l’aiuto di Ciccone e Mollema”.
Paolo Slongo unico preparatore al mondo a saltare da una ammiraglia nelle corse uomini nel word tour e in quella delle donne. Ti ha più emozionato vincere la Parigi – Roubaix con Elisa Longo Borghini o i dieci giorni in rosa con Lopez? “Per noi la maglia rosa è arrivata quasi inaspettata; Lopez è stato bravo a gestirsi per dieci giorni con i compagni di squadra. La Roubaix è stata una corsa studiata per vincere. E per Elisa la consacrazione in una gara monumento. Un risultato di alto livello che l’ha sbloccata per il prosieguo della stagione.
Quando si vince si riesce a lavorare al meglio. E comunque anche quest’anno sarò in ammiraglia al Giro donne. Come vedete sono un diesse polivalente. L’unico tecnico con esperienze importanti in due mondi comunque diversi.
E il mondo del ciclismo femminile è in continua evoluzione, ci sono sempre più ritorni di immagine, in forte crescita”. E ancora sull’arrivo di tappa a Treviso: “Emozione anche perché si arriva a Porta San Tomaso dove ha sede la Trevigiani. Ho corso da allievo e juniores con la Trevigiani e da quest’anno abbiamo riportato la squadra a Treviso e io sto dando una mano alla società e ai ragazzi e qualche risultato si comincia a vedere. Un modo anche per dimostrare alla mia squadra, ai miei colleghi dello staff quello di cui siamo capaci di fare a Treviso, città di grande tradizione ciclistica. Un vanto dimostrare a chi non l’ha mai vista quanto è bella la mia città, la mia Treviso”.
A cura di Tina Ruggeri Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata