Un campionario di stili e colori che sembrano un manuale di storia dell’arte
Training Camp Spagna Costa Blanca
dal 15 al 22 Febbraio
Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
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E’ come entrare in una galleria del Moma o del Pompidou: c’è l’affresco in stile classico e quello astrattista, il quadro che ricorda Caravaggio e quello alla Andy Warhol, il poster cubista e il pannello dadaista, la tela naif e quella minimalista, il dipinto d’avanguardia e l’acquerello rococò. Insomma, un piccolo Bignami della storia dell’arte che riunisce stili diversi sotto un comune denominatore: il ciclismo.
Parliamo dei poster celebrativi dei grandi eventi consacrati alla bicicletta: dai Campionati del Mondo alle Olimpiadi, dal Tour de France alla Vuelta di Spagna. Un bouquet di manifesti con l’immagine identificativa della kermesse, feticci ricercatissimi dai collezionisti di mezzo mondo.
L’emporio della ciclo-locandina è, come sempre, la rete, in primis il portale d’aste online e-bay dove si trovano autentiche chicche della storia del ciclismo. Come il poster del Giro di Tarragona del 1948 o quello del campionato del mondo di ciclo-podismo di Ginevra del 1952. Reliquie rarissime, come le civette delle riunioni al Velodromo Vigorelli o locandine più recenti, come quella del Tour de France del 2007 in partenza da Londra o della rassegna iridata di Verona dell’anno successivo.
Disegni e stili diversi, ma tutti mantecati da una patina affascinante. Perché, in fondo, dietro a quei manifesti, c’è la storia del ciclismo moderno, con i suoi campioni e le loro leggendarie vittorie.