In queste settimane di fermo agonistico, grande incertezza e preoccupazione, il sito internet dell’Unione Ciclistica Internazionale sta dedicando molta attenzione alla storia del ciclismo, in particolare ai protagonisti che ne hanno segnato i momenti più emozionanti.
Un bellissimo articolo ha visto protagonista Giuseppina Micheloni, prima vincitrice del trofeo Alfredo Binda. Correva l’anno 1974 e a Cittiglio (VA) un gruppo di appassionati, guidati da Vito Badalin, mise in strada una gara femminile dedicata al concittadino più illustre, Alfredo Binda: “Quel giorno è stato emozionante”, ha dichiarato Giuseppina Micheloni al giornalista dell’UCI – “Ho provato un’emozione molto forte quando sono riuscita ad andare in fuga e arrivare da sola. Il percorso era diverso a quel tempo, era intrecciato dentro e fuori dalla città vecchia”.
Ciclismo d’altri tempi quello di Giuseppina Micheloni, originaria di Merate, in provincia di Bergamo, una delle città più colpite dal coronavirus. All’epoca si poteva perfino dividere la propria attività tra ciclismo e un altro sport. Per la bergamasca l’altro sport fu il pattinaggio che la vide vincitrice di quattro tioli italiani. In bicicletta, oltre al successo nel primo trofeo Binda, Giuseppina Micheloni riuscì a conquistare buoni piazzamenti in tante gare e a vestire la maglia azzurra ai mondiali di Barcellona (1973), Montreal (1974), Yvoir (1975) e San Cristobal (1977).