In Egitto, l’ambiente metropolitano risulta ancora molto ostile nei confronti delle donne: secondo quanto riporta il sito Elle, nel 2017 Il Cairo è stata eletta la metropoli più pericolosa per le donne, tant’è vero che, in una ricerca, trapela che il 64% degli uomini intervistati ha ammesso di aver molestato delle ragazze per strada.
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Le donne egiziane, in questo periodo, stanno quindi decidendo di utilizzare la bici come simbolo di emancipazione, in quanto questo mezzo, secondo la cultura tradizionale, risulta inappropriato per la componente femminile.
Nonostante non esista una legge che proibisca apertamente alle donne di andare in bicicletta, la cosa è vista di cattivo occhio a causa del forte maschilismo, ed è radicata la credenza secondo la quale andare in bicicletta potrebbe essere causa di una involontaria perdita della verginità.
Nel 2016 è nato il movimento There is no difference che ha organizzato la prima manifestazione ciclistica aperta a uomini e donne. “Vogliamo dimostrare che non c’è differenza tra ragazzi e ragazze“, ha dichiarato Israa Fayed, una delle organizzatrici: “Le ragazze possono andare in bici e il nostro primo obiettivo è abituare la società alla vista di una ragazza in bicicletta”.
Numerose altre iniziative sono nate nel corso degli ultimi mesi.