Poche settimane fa un sogno che si è avverato: Liam Bertazzo è stato inserito nel quartetto dell’inseguimento a squadre italiano ai Mondiali di ciclismo su pista in quel Roubaix, dove, con il trenino guidato da Filippo Ganna, è riuscito ad agguantare una meravigliosa medaglia d’oro.
Ora è tempo di guardare verso il futuro che, nonostante il trionfo eccezionale, al momento risulta tutt’altro che roseo. Ad oggi il 29enne è ancora senza una squadra per la stagione su strada 2022, dopo che il suo contratto con la Vini Zabù (compagine con la quale ha sempre militato) è scaduto.
Le sue parole ai microfoni di Tuttobiciweb: “Al momento c’è poco da dire, per il 2022 non ho ancora trovato una sistemazione ma non è la prima volta che arrivo così lungo alla firma di un contratto. Mi è capitato anche di firmare a fine novembre/inizio dicembre e quindi quesa situazione non mi spaventa. Sono tranquillo e concentrato, ho ripreso ad allenarmi e sono motivato in vista della prossima stagione. So di aver dimostrato il mio valore e quindi non ho alcun tipo di rimpianto”.
Prosegue: “Per me la ciliegina sulla torta è stata la conquista della maglia iridata a Roubaix. Forse non sono riuscito a dare il massimo su strada, ma sono soddisfatto di quello che sono riuscito a fare, soprattutto dopo l’importante infortunio che ho avuto alla schiena. La Federazione, che ringrazio, si sta muovendo per cercare di sistemarmi nel migliore dei modi, grazie anche a Marco Villa.
Vedremo cosa succederà prossimamente, fino ad ora la Federciclismo ha avuto altre priorità come le riunioni tecniche per il cambio federale. Parlerò con Roberto Amadio la prossima settimana e avrò modo di capire meglio la mia situazione. Sono girate tante voci sui miei possibili approdi in squadre, ma vi confermo che non c’è niente di concreto e avanzato. Entrare in un gruppo sportivo? Ormai sono troppo vecchio e quando ho avuto la possibilità ho preferito concentrarmi sulla strada e quindi fare altre scelte”.
a cura del nostro partner OA Sport – www.oasport.it Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata