Training Camp Spagna Costa Blanca
dal 15 al 22 Febbraio
Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
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È liberazione, quando finalmente riesci a vedere te stesso allo specchio. Quando ti ritrovi nei gesti più semplici, che prima compivi senza pensarci, con la naturalezza di un respiro. E quando sei un ciclista, questo accade quando finalmente sai riconoscere le tue gambe su strade che paiono costruite su misura per loro.
La liberazione è quella Daniel Martin, che ha dovuto sopportare commenti negativi e domande come “ma dove è finito?”. “Sono qui” voleva dire Daniel, ma non riusciva a dimostrarlo. Così taceva. E subiva, sopportava in silenzio. E le gambe non rispondevano. La mente cedeva. Il sorriso spento.
Poi il miracolo, la liberazione del Mur de Bretagne. La sensazione giusta a quasi un chilometro dal traguardo. Lo scatto e la progressione, la follia nella ragione. Le braccia aperte e sì, la liberazione.
Prima di Daniel, la fiaba era di altri cinque uomini, partita la fuga promossa da Smith, Grellier, Gaudin, Turgis e Pichon.
Vi è stato tempo anche per un bagliore di tenerezza all’interno della sofferenza di una fuga quasi infinita. Laurent Pichon, della Fortuneo, ha incontrato la sua famiglia sulle strade della Bretagna, dove è nato e cresciuto. Laurent ha abbracciato i suoi bimbi, vestiti come lui, come a dirgli “papà, siamo orgogliosi di te”.
Liberazione. Via i demoni e le paure. Sei un ciclista, spogliato, per un momento, dalla fatica. Goditi la dolcezza, almeno per questa volta.
a cura di Giulia Scala Marchiano per iNBiCi magazine