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L’INDIMENTICABILE MICHELA FANINI A 29 ANNI DALLA SCOMPARSA


Migliaia di followers sulle pagine social a lei dedicate, il Giro della Toscana in suo onore, le attestazioni quotidiane di chi l’ha conosciuta o di semplici sportivi non necessariamente appassionati di ciclismo… tutto questo non può che farci pensare che, a 29 anni di distanza da quel tragico 26 ottobre 1994, il ricordo di Michela Fanini sia più vivo che mai.

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D’altra parte è provato e riprovato come il nome della campionessa lucchese resti ancora scolpito nella mente di tutti.

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Già perchè Michela, nonostante i soli 21 anni di vita, aveva vinto tutto o quasi in sella alla sua bici e aveva fatto modo di farsi apprezzare dalla gente per la sua giovialità e generosità; quella stessa generosità che la portò così giovane ad iscriversi all’Aido e a ridare speranza ad alcuni ragazzi in difficoltà grazie alla donazione di alcuni suoi organi.
Sulle due ruote Michela si era già aggiudicata un Giro d’ Italia, la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai Mondiali di Norvegia, un Campionato Italiano e quattro tappe al Tour de France dove conquistò anche la maglia di leader della classifica a punti.
Per le imprese sportive e, soprattutto, per la sua bontà d’animo a Michela Fanini sono state intitolate piazze e strade un po’ in tutta Italia: la pista ciclabile lungo viale Castruccio Castracani a Lucca, la piazza centrale di Segromigno Piano (Lu), quella di Paganico (Gr) e di Campi Bisenzio (Fi), una pista ciclabile a Lunata (Lu), a Torre del Lago (Lu) e a Cervia (Ra), il ciclodromo a Vaiano (Po) e le vie a Mozambano (Mn) e a Crocetta del Montello (Tv).


Inoltre, in Aquitania (sud-ovest della Francia), nella piccola ma accogliente (e frequentatissima) cappella dedicata ai ciclisti che hanno fatto la storia di questa disciplina (la “Notre-Dame Des Cyclistes”) c’è una foto di Michela posta proprio all’ingresso del Santuario a far da ala ad una statuetta della Vergine insieme al famoso passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali.
Il tutto senza dimenticare che una maglia della campionessa lucchese si trova nel Museo del Ciclismo del Ghisallo (Como), insieme agli immortali Coppi, Bartali, Pantani.
A lei viene dedicato il Giro della Toscana Internazionale Femminile organizzato proprio in suo onore da papà Brunello. Una manifestazione fra le più importanti al mondo che, proprio quest’anno, ha fatto registrare una edizione record per numero di partecipanti e di persone al seguito e un successo tecnico organizzativo riconosciuto da tutti.
I genitori Giulietta e Brunello, i fratelli Daniela e Piero, i parenti e gli amici si ritroveranno (giovedì 26 ottobre, alle 18.00) alla Basilica della Madonnina di Lunata (Lucca) per una semplice ma sentita cerimonia in ricordo.

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