Ivan Basso è uno dei volti più noti del nostro ciclismo, due Giri d’Italia vinti nel 2006 con la maglia della CSC e nel 2010 con i colori della Liquigaas ed uno dei corridori che hanno fatto innamorare una platea sconfinata di appassionati. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata toccando diversi temi che hanno fatto vivere il ciclismo nell’ultimo periodo.
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Ivan, che bilancio puoi fare della stagione della Kometa?
“Giudico questa stagione molto positiva nonostante sia stata un’annata estremamente delicata per via del virus. Ringrazio Kometa per il supporto, visto soprattutto il calendario estremamente ridotto e denso di impegni. I ragazzi si sono comportanti estremamente bene, avevamo iniziato benissimo la stagione con il piazzamento di Fancello al Tour di Antalia, poi c’è stato il primo lockdown e i ragazzi si sono mantenuti attivi con le attività virtuali, arrivando in buona condizione alla ripresa”
Quanto è centrale per voi la valorizzazione dei giovani?
“I nostri ideali ci hanno portato a valorizzare sempre molto i giovani che con il tempo sono diventati parte fondamentale del team. Con l’ingresso di Eolo come partner principale, insieme a Kometa, potremo fare davvero bene”
Che mercato sarà quello della Eolo-Kometa?
“Il mercato avrà uno sbilanciamento sull’Italia con un mix di atleti giovani e d’esperienza. Con loro ci saranno due ragazzi ungheresi davvero molto forti”
Quale giudizio puoi dare sull’annata appena conclusa?
“Per come si erano messe le cose, è stato importantissimo terminare la stagione; ad un certo punto c’erano dei dubbi sulla sua effettiva conclusione. Un calendario denso che è riuscito a condensare tutte le gare, tranne due. Ma è stato bellissimo. Il ciclismo ha dimostrato di essere uno sport che sà coinvolgere”
Tu hai trionfato sullo Zoncolan che strabordava di gente e di tifosi, mentre quest’anno l’Angliru era spoglio di supporter. Che cosa hai provato nel vedere i grandi giri, le grandi salite, orfane del pubblico?
“Vederle senza pubblico non è bello ma è un momento particolare per tutto il Mondo dove ci sono altre priorità come salute e sicurezza per tutti e questa scelta è stata fatta per tutelare questo ed è stata una scelta giusta”
Nibali può far crescere Ciccone come successe tra te e lui nel corso del 2010 (anno in cui Basso vinse il Giro con Nibali fido scudiere, ndr)?
“E’ un passaggio fisiologico e naturale. Nibali ha dimostrato di essere molto predisposto e forte di testa, in grado di trasmettere il suo sapere ad un corridore che è già fortissimo come Ciccone, il quale deve essere molto bravo nel recepire i concetti che Vincenzo sarà in grado di passargli. Più Nibali sarà bravo nel trasmettere le sue conoscenze, meglio sarà per la crescita sportiva di un corridore come Ciccone, il quale dovrà recepire e mettere in pratica i consigli del suo attuale capitano ”
Anni fa hai affermato che Formolo era il tuo erede, pensi sia ancora così?
“Si, si diceva di Formolo. Adesso ci sono corridori di 22/23 anni che stanno maturando, mentre lui ci sta mettendo un po’ di più, ma é un corridore molto forte e credo che questo sia l’anno giusto per la sua consacrazione; è in una squadra che può aiutarlo a rendere al meglio e a far uscire tutto il suo potenziale”
In conclusione ti chiedo: quale futuro per il ciclismo italiano? Dove e come si può crescere?
“Se questo virus ci ha ‘lasciato’ qualcosa è la riscoperta della bici come mezzo di trasporto per la nostra quotidianità. Fare sport fa bene, migliora il sistema immunitario , recenti studi hanno detto che più sport si fa meno problemi di salute si possono avere. Milano, in questo senso, sta lavorando molto bene con la valorizzazione di tanti spazi per le bici. Le istituzioni come Governo, Regioni e Comuni dovrebbero lavorare insieme per valorizzare l’attività fisica e l’uso della bicicletta. Bisogna partire dalle scuole, dare maggiore importanza all’attività fisica, per fare un esempio la Slovenia ha 9 ore di ginnastica e questo sta portando grandi risultati nel ciclismo come in tanti altri sport. Io sono ambassador di un liceo sportivo che porta il mio nome e da quest’anno ci saranno molte ore di lezione in bici sia in Mountain Bike che in bici da strada, ma saranno lezioni che permetteranno ai ragazzi di praticare questo sport ed è da queste cose si deve partire per far crescere i ragazzi”
A cura di M. M. Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata