Training Camp Spagna Costa Blanca
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Signore e signori, giù il cappello di fronte alle atlete della Grande Boucle femminile. Quello a cui abbiamo assistito in questa settimana è stato un grande spettacolo agonistico che ha lasciato noi appassionati ed addetti ai lavori col fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Nei giorni precedenti, dopo il via dall’Olanda e con Demi Vollering in giallo al termine della cronometro di Rotterdam, abbiamo immaginato che la neerlandese fosse in grado di bissare il successo della passata edizione.
Non è andata così e Demi dovrà recriminare con la sua squadra riguardo a quanto è accaduto nel finale della frazione di Amneville, dove è caduta a pochissimi chilometri dal traguardo restando sola per diversi metri prima di essere scortata al traguardo da Mischa Bredevold. In SD Worx comunque non si è dati per vinti, dato che la capitana è stata in lotta fino alla fine: oggi sull’Alpe d’Huez e prima ancora sul Col du Glandon, Demi è stata protagonista totale con la connazionale Pauliena Rooijakkers. A 55 km dal traguardo c’è stato lo scatto che poteva decidere la corsa, e la coppia al comando in breve tempo aveva già 1’30” di vantaggio su Kasia Niewiadoma in Maglia Gialla.
La polacca sembrava aver subito il colpo di grazia, ma soprattutto grazie all’aiuto della coppia Lidl-Trek composta da Lucinda Brand e Gaia Realini (magnifica la pescarese, quinta in classifica generale), è riuscita a limitare i danni quanto basta. Sulla salita finale il distacco si era stabilizzato sui 50”, seguendo Evita Muzic (e con la spinta morale del compagno Taylor Phinney posizionato a bordo strada a due chilometri dall’arrivo) da cui ha perso lo sprint del terzo posto, ma è stato sufficiente per regalare il Tour alla atleta di Canyon-SRAM, in lacrime dopo l’arrivo.
Ci sono state tante vittorie di Demi Vollering, ma questa tappa per la neerlandese è stata quella dal sapore più agrodolce, nonostante tutte le atlete ci hanno regalato tantissime emozioni, per quella che è stata una delle corse più incredibili degli ultimi anni.
Quest’anno per Kasia Niewiadoma, prima di oggi, è arrivata la gioia alla Freccia Vallone dopo tanti piazzamenti, ma vincere il Tour de France corona una carriera già di altissimo livello e che la rilancerà nell’olimpo del ciclismo internazionale. Lo stesso vale per Pauliena Rooijakkers, che ha dimostrato, dopo il Giro d’Italia Women, di essere una delle migliori scalatrici in attività e che darà filo da torcere anche nelle prossime edizioni delle grandi corse a tappe femminili.
Puck Pieterse conferma di essere uno dei principali talenti, prendendosi una tappa e la maglia di miglior giovane. L’olandese si è già dimostrata una numero uno nel ciclocross e nella Mountain Bike, ed ora fa già grandi cose anche su strada, così come Justine Ghekiere che è la miglior scalatrice anche al Tour, come già è stato al Giro d’Italia. Qui però, la ciliegina sulla torta è stata la vittoria di tappa di ieri a Le Grand Bornand.
Chiudiamo con Marianne Vos, infinita. La più forte ciclista di tutti i tempi, dopo 255 vittorie in carriera e solo su strada, a 37 anni fa sua la classifica a punti. Il fatto che continua a fare grandi cose ci fa capire che anche ad Europei e Mondiali può essere ancora pericolosissima.
A tutte le atlete, ancora una volta: merci!
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata