Martedì 2 novembre 2021, si è svolto, presso il Salone d’Onore del CONI, il primo Tavolo di Lavoro Sport Sicuro – Focus sul ciclismo, sul tema della sicurezza stradale dei ciclisti, promosso da ACSI Nazionale con l’APS ZeroSbatti.
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Uniti per promuovere la sicurezza sulla strada è il motto che ha unito tutti gli interventi, a partire dal presidente ACSI, Antonino Viti, che ha sottolineato l’importanza del ruolo rivestito dalla bicicletta, per costruire le basi di una nuova società civile: “In questi 61 anni di attività, come Ente abbiamo consolidato collaborazioni, per il settore ciclismo, con eventi di massa che muovono circa 120.000 appassionati. La crescita esponenziale dell’uso delle biciclette in ambito urbano ed extra urbano, potenziata anche a seguito della pandemia, rivela quanto la bicicletta rappresenti l’espressione perfetta di un movimento salutista ed ecologista, di una cultura della mobilità sostenibile che va alimentata e sorretta. La bici può e deve ridisegnare tutto il territorio in direzione ecologica, ma c’è molto da fare. Le strade urbane ed extraurbane italiane sono estremamente dissestate e non ci possiamo accontentare delle piste ciclabili, autentiche trappole per chi va in bici, per la presenza di pedoni e altri ostacoli. Dobbiamo quindi unirci per rendere possibili e concrete le azioni che i ciclisti meritano, sotto un unico vessillo che ci trova tutti concordi: il rispetto.”
La parola è successivamente passata a Giovanni Malagò, presidente CONI nonché padrone di casa che, dopo i saluti di rito, ha sottolineato l’importanza di tenere alto l’entusiasmo per lo sport, sensibilmente aumentato a seguito del lockdown: “Dopo gli straordinari risultati sportivi dell’Italia, si è innescato un effetto di emulazione verso i campioni. Il ciclismo ha permesso alle persone di poter praticare sport, attività che garantisce non solo il benessere fisico, ma anche un supporto emotivo e psicologico importante. Finché ognuno vuole difendere la propria repubblica, è sempre complicato sedersi intorno ad un tavolo e unire gli intenti. Oggi questo primo passo per il confronto e la collaborazione fra ACSI e FCI sigla un vero inizio che permetterà di raggiungere obiettivi importanti.“
La conferenza, animata dalle domande di Antonello Orlando di Rai Sport e di Valerio Piccioni de La Gazzetta dello Sport, ha visto il prezioso contributo di un grande campione, Vincenzo Nibali : ”Il tema della sicurezza per me non è nuovo, noi ciclisti lo affrontiamo tutti i giorni da sempre. Il numero delle persone che vanno in bici è cresciuto a dismisura, ma si tratta di neofiti, che vanno educati e tutelati. Io sono un atleta di grande esperienza, quindi tendo a prevenire qualsiasi cosa. L’utente normale si muove in una città trafficata, è soggetto a continui pericoli. Per questo ho scelto di collaborare con Zerosbatti, per offrire tutta la mia esperienza e la mia competenza per un importante progetto di tutela e di consulenza legale. Si possono mettere in campo molti miglioramenti, basterebbe anche solo ispirarsi ai paesi più avanzati in questo ambito, come l’Olanda e la Danimarca. In Italia sto assistendo a dei passi in avanti nella sicurezza ed è un segnale che mi fa ben sperare, ma il cammino è lungo”.
Dopo le parole di Nibali, è intervenuto, in collegamentovideo, Roberto Sgalla, Presidente della Commissione Sicurezza FCI e grande esperto di sicurezza, che ha parlato dell’importanza della riforma del codice stradale, ma non solo: “Avremmo bisogno di una regolamentazione per gli equipaggiamenti, la normativa attuale è inefficace, obsoleta. Rivedere quella che di fatto è stata un’urbanistica tattica introdotta durante la pandemia, è solo uno degli aspetti urgenti da affrontare. Non ultimo parliamo di manifestazioni amatoriali: ben 600 granfondo in Italia. Praticamente si corrono 3-4 gare al giorno, è una follia. Abbiamo collezionato filmati che fanno rabbrividire, incidenti molto gravi. Occorre responsabilizzare organizzatori, direttori di corsa e corridori. Le granfondo devono adottare tutte le cautele affinché le gare siano sicure. Auspico una convenzione fra Acsi e Federazione e credo che, nella primavera prossima, se torniamo ad un reale regime di normalità, sarà il momento di fare un punto sugli stati generali della sicurezza in bici. L’uso della bici nelle sue varie declinazioni va regolamentato grazie all’unione fra le diverse associazioni e la federazione”.
All’invito di Sgalla, si è unita la voce di Emiliano Borgna, vicepresidente ACSI: “Crediamo che il Covid -19 ci abbia offerto degli spunti che non possono essere ignorati. Siamo di fronte ad un’utenza ciclistica nuova che non ha la conoscenza del mezzo che usa. Abbiamo riflettuto con Federico Balconi dell’APS Zerosbattie vanno poste le basi di una cultura diversa. Senza campanilismi, si devono unire le forze, è un atto dovuto. Sulle biciclette ci sono le persone, quindi è fondamentale agire uniti. Chi è vittima di un incidente non sa come muoversi, si trova sprovvisto di tutela legale, per questo abbiamo deciso di offrirla con la nostra tessera a tutti i nostri associati grazie a Zerosbatti. Oggi in fondo ci siamo uniti intorno a questo tavolo per il bene della disciplina e delle persone.”
Alle parole di Borgna, è seguito l’intervento di GianatonioCrisafulli, Consigliere Federale FCI che, dopo i saluti all’ex presidente Renato Di Rocco, presente in sala, ha dichiarato:
“Borgna ha detto che bisogna collaborare e noi abbiamo risposto prontamente alla chiamata di ACSI. Obiettivo fondamentale è educare ed insegnare il valore del rispetto di tutti coloro che sono sulla strada. Fra i vari obiettivi, trovo fondamentale la formazione dei ragazzi e delle ragazze dai 16-17 anni prossimi alla patente, ma anche esigere la manutenzione delle nostre strade che sono da terzo mondo. Infine esorto ad una maggiore educazione anche da parte di noi ciclisti. Quindi la nostra risposta ad ACSI è la seguente: siamo al vostro fianco, voi siete al nostro fianco ed insieme andremo a bussare alle giuste porte”.
La parola successivamente è passata a Federico Balconi dell’APS Zerosbatti che ha descritto così la sua “missione”: “Siamo uno studio legale di appassionati di ciclismo. Uno dei motori di questo progetto è stato l’ incontro con Vincenzo Nibali e con ACSI e ci siamo promessi di non partire dalle parole, ma dai fatti, dai ciclisti vittime di incidenti. Noi diamo un servizio che sostenga queste persone dall’incidente in poi. Da oggi poniamo le basi per chiedere azioni concrete. Le norme sono datate, vanno tassativamente aggiornate. Il mio augurio è che da questo incontro nasca un cammino che abbia come primo obiettivo comune la sicurezza del ciclista.”
Dopo Balconi è stata la volta del procuratore sportivo Johnny Carera: “Il centro del nostro tavolo sono gli amatori, che si trovano spesso allo sbando totale in caso di incidente stradale. Vincenzo Nibali è la persona giusta, ha le competenze corrette, ha percorso migliaia di km e sa cosa succede sulla strada. Abbiamo quindi sposato la causa di Federico Balconi e di ACSI perché vogliamo essere al fianco degli amatori, portando la nostra esperienza. Vincenzo è un collante fra Federazione e ACSI, perché in fondo rappresenta tutti noi.”
A chiudere il tavolo di lavoro è stato l’ex presidente FCI Renato Di Rocco che ha voluto congratularsi con i presenti: “I miei complimenti vanno a ACSI e FCI per aver dato il via a questa importante alleanza, sugellata oggi per raggiungere, uniti, importanti obiettivi per tutti”.
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