Il ciclismo è una cosa seria e lo è ancora di più se il tuo cognome è Collinelli.
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Nella dinastia di ciclisti ravennati, Luca è il maschio di casa che, come il resto della famiglia, si alza ogni mattina con un chiodo fisso: pedalare più forte di tutti. E, a giudicare dai risultati, sembra sulla buona strada.
Luca, come ti stai preparando a questa nuova stagione?
“Come molti sanno, quest’anno la mia squadra, la Sidermec F.lli Vitali, ha scelto di aggiornare lo staff tecnico, inserendo tra i DS due new-entry: mio padre Andrea Collinelli e Fabio Sacchi ex professionista. Abbiamo iniziato fin da subito ad allenarci duramente prediligendo gli allenamenti di gruppo ad alto ritmo insieme a dei lavori specifici individuali. In più, una volta a settimana, il gruppo “pista” si allena a Montichiari per sfruttarne i benefici anche su strada”.
Come stai improntando la tua preparazione?
“La mia preparazione quest’anno è incentrata su cronometro e pista, anche se l’obiettivo resta sempre quello di fare bene su strada”.
Dove hai deciso di concentrare maggiormente i tuoi sforzi?
“Ho segnato in rosso sul calendario alcuni appuntamenti e su quelli dovrò concentrarmi in modo particolare impostando anche la mia preparazione. Per esempio, il Campionato italiano cronometro e i campionati italiani pista che saranno di riferimento anche per le convocazioni ai campionati europei e mondiali”.
Cosa ha bisogno un ragazzo come te per crescere in questa disciplina?
“Al di là degli allenamenti, considero molto importante l’alimentazione, anche se è sempre la testa a fare la differenza”.
Sei giovane ma con già diversi successi alle spalle: qual è quello che ti ha fatto capire che potevi fare qualcosa di importante in questo sport?
“L’anno scorso, benché sia stata una stagione difficile con pochi appuntamenti, sono comunque riuscito a ritagliarmi un po’ di spazio. Ho fatto molta esperienza sia su strada che in pista imparando a conoscere al meglio il mio corpo. Un appuntamento al quale aspiro molto quest’anno sono i campionati europei e mondiali su pista. Dopo l’esperienza fatta l’anno scorso a Fiorenzuola quest’anno sono pronto a migliorarmi sia fisicamente che mentalmente.”
Siete la generazione dei social, un bene o un male per il ciclismo?
“I social sono sicuramente un’arma a doppio taglio, soprattutto per i più giovani. Il problema dei social è che riflettono una realtà mistificata, in cui si vedono solo i successi ignorando che la vita reale è anche fatta di sacrifici, sconfitte e fallimenti. Quindi il mio consiglio è: usateli perché possono offrire opportunità, ma fatelo con moderazione e lucidità”.
a cura di M.M. Copyright © Inbici Magazine ©Riproduzione Riservata