L’elezione del nuovo presidente dell’Uci David Lappartient rischia di stravolgere il mondo del ciclismo
Il dirigente francese, infatti, è considerato un nemico giurato dell’ordine costituito ed un grande innovatore. Tra i suoi “chiodi fissi” la riduzione a sei del numero di corridori che ogni squadra può schierare alle corse a tappe, il divieto di utilizzo delle radioline e dei misuratori di potenza ed il cosiddetto “fair play finanziario”, ovvero i tetti al budget delle squadre.
I progetti rivoluzionari di Lappartient stanno facendo molto discutere e l’ultima idea non mancherà di sollevare altre polemiche. Il tema sono i grandi giri a tappe e la loro durata. Secondo Lappartient le tre settimane di corsa di Giro d’Italia , Tour de France e Vuelta Espana sono eccessive. “Dobbiamo ragionare considerando l’affollamento del calendario” ha dichiarato il presidente dell’Uci in un’intervista concessa a Repubblica. “I grandi giri occupano più di sessanta giorni di gara. Toccare il Tour è difficile, su Giro e Vuelta ci confronteremo” ha aggiunto il dirigente francese. L’idea di Lappartient sarebbe quella di tagliare il Giro d’Italia e la Vuelta Espana di una settimana, lasciando di fatto solo al Tour il ruolo di grande corsa a tappe di tre settimane.