“Non vorrei sembrar banale, ma questo sarà l’anno di Peter Sagan che, se tutto va come deve andare, credo proprio che, oltre al solito fardello di classiche, si porterà a casa finalmente anche questa benedetta Sanremo. Del resto, la grande classica di primavera merita di avere nel suo albo d’oro un nome come il suo”.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
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Parole di Riccardo Magrini, fine conoscitore (con spiccate doti anche da indovino) del ciclismo moderno, uno che – stando all’ultimo comunicato di Discovery (acquisizione dei diritti Play Sports e creazione di un’unica piattaforma globale del ciclismo) – nel 2019 dai microfoni di Eurosport 2 commenterà quasi duecento corse: “Partiremo domenica 27 gennaio dall’Argentina – ricorda –. Non sarà ancora World Tour, ma mi aspetto grande spettacolo anche perché al via, oltre a Sagan, ci saranno sprinter di livello mondiale come Cavendish e Gaviria, per fare due nomi. E poi vedremo pedalare per la prima volta in questo 2019 anche Quintana. Insomma, un ottimo lavoro da parte di Amadio che, con un’organizzazione prettamente italiana, ha saputo organizzare, in un periodo non facile, una gara di altissimo profilo tecnico”.
Ma per il “Magro” l’anno che verrà sarà anche quello della consacrazione di Vincenzo Nibali, “un campionissimo – dice – che, dopo qualche sberla, mi sembra pronto per un altro salto di qualità”. E sul discorso giovani, lo sguardo – hainoi – vola oltr’Alpe e si posa sulle gambe da grimpeur del calombiano Egan Bernal “che, sulla carta, può sparigliare le carte e farci vedere grandissime cose”.
Di questo e di altro si è parlato nei giorni scorsi nella sua Montecatini, teatro del vernissage della Gran Fondo Riccardo Magrini, in programma il prossimo 9 giugno nell’elegante località termale (www.gfmontecatiniterme.it). L’evento, voluto e intitolato proprio al celebre cronista sportivo di Eurosport, sarà preceduto il giorno prima da una pedalata benefica a favore dell’associazione per la ricerca sulla fibrosi cistica di Matteo Marzotto.
La novità di questa edizione è l’inserimento di due inediti percorsi di mountain bike che si snodano sulle colline di Montecatini. I percorsi su strada saranno invece tre: corto 54 km con dislivello di 420 metri; medio 98 km con dislivello di 1440 metri; lungo 130 km con dislivello di 2450 metri. I percorsi Mtb saranno due: corto 21 km con dislivello 650 metri e lungo 43 km con dislivello 1350 metri.
“Gioco in casa e so già che, con l’aiuto di qualche amico, organizzeremo una bella manifestazione – spiega Magrini – ma, sinceramente, per la cerimonia di presentazione, non mi aspettavo così tanta gente. Mi sono venuti a trovare tanti ex professionisti, come Tafi, Scinto e Citracca e poi, nell’occasione, ho avuto anche il piacere di conoscere di persona Walter Santillo, autore televisivo e musicale di grandissimi trascorsi”.
E il richiamo alla musica del “Celentano delle due ruote” (uno dei tanti soprannomi di Magrini) non è affatto casuale, visto che – nel 2019 (il 28 novembre per la precisione) – il “Magro” organizzerà un’altra edizione del Festival della Canzone Sportiva sul palco dell’Ariston di Sanremo dove si esibiranno, con finalità benefiche, diversi campioni del ciclismo di oggi e di ieri: “La verità – dice – è che non mi sono inventato nulla. Perché ciclismo e musica sono sempre andati a braccetto”.
Due parole anche sul prossimo Giro d’Italia che, dopo tanti anni, avrà un cast di partenti formidabile: “A parte Geraint Thomas e Chris Froome i più forti ci saranno tutti. Per la prima volta dopo tanto tempo io vedo almeno sette corridori con le credenziali per aspirare legittimamente quantomeno al podio. Sarà un grande spettacolo e sarà un piacere portarlo nelle vostre case”.
Cade finalmente anche il tabù dell’accoppiata Giro & Tour nello stesso anno: “Se ci sono riusciti in passato – spiega Magrini – non vedo perché non ci si possa provare anche oggi. Del resto, sia Dumoulin che Froome, nel 2018, ci sono andati vicinissimi. Resta sempre un’impresa straordinariamente difficile, ma uno come Nibali, ad esempio, potrebbe farcela”.
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