Una delle corse più attraenti per gli appassionati della Granfondo è, da sempre, la Marcialonga Cycling-Predazzo in programma quest’anno il 30 maggio. Ma, al netto delle incognite legate al Covid, come procede la macchina organizzativa? Lo abbiamo chiesto a Davide Stoffie, CEO e uno dei “deus ex machina” della manifestazione.
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Davide, a che punto è l’organizzazione della vostra Granfondo?
“L’esperienza fatta durante l’autunno scorso e durante l’inverno con le gare che sono state organizzate da Marcialonga ci fanno stare abbastanza tranquilli. Certo, guardandoci attorno, la situazione non è delle migliori. Il comitato vorrebbe fare le gare, ma le difficoltà ci sono per noi, come per tutti. Non tanto dal punto di vista sportivo, ma soprattutto come messaggio all’opinione pubblica. Sappiamo che ci potranno essere critiche ma siamo convinti che, applicando tutti i protocolli di sicurezza, le gare si possano fare. In questi giorni avremo un incontro decisivo con le autorità provinciali, lì avremo un po’ il polso della situazione e poi decideremo il da farsi”.
Quanto è difficile districarsi nell’organizzazione di un evento in un periodo delicato come quello che si sta vivendo?
“E’ molto snervante perché noi siamo stati sempre abituati ad organizzare l’evento nelle migliori condizioni possibili. Adesso l’aspetto gara passa quasi in secondo piano perché tutte le energie sono concentrate sugli aspetti organizzativi, dalla sicurezza agli aspetti burocratici. Ogni tanto, nonlo neghiamo, ci sorgono dei dubbi…”.
Avete pensato ad un “piano B” nel caso non si potesse gareggiare a fine maggio?
“Se dovessimo pensare anche ad un “piano B” non smetteremmo mai di pensare. Nel senso che non sarà mai possibile accontentare tutti e mettere a sintesi le esigenze, spesso diverse, di molto nostri appassionati. Noi faremo il possibile per venire incontro a tutti. Lo abbiamo già fatto l’anno scorso con il passaggio delle quote al 2021. Noi, per il momento, siamo concentrati sulla data del 30 maggio e non ci siamo mai posti il problema di un’alternativa. La nostra intenzione, lo ribadisco, è quella di disputarla”.
Vi sentite aiutati dalle autorità?
“Per fortuna noi abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con tutte le autorità: dai Sindaci alle Prefetture fino alle forze dell’Ordine, partivamo quindi già da una base molto solida. Sanno come lavoriamo e che facciamo tutto al massimo delle nostre possibilità. Durante l’estate scorsa ci siamo confrontati per diverse attività per Marcialonga Cycling Virtuale, ci hanno concesso ad esempio la possibilità di filmare la parte del percorso che poi è stato autorizzato per la gara. C’è stata un’ottima collaborazione in autunno per la Marcialonga Running che è stata una delle prime manifestazioni post – lockdown. Nella Marcialonga invernale abbiamo riscontrato anche un prezioso supporto da parte loro anche nella gestione dei flussi di entrata ed uscita. Voglio ringraziarli ancora una volta perché, in un periodo come questo, avere vicino le autorità è fondamentale”.
Quali sono le ultime novità in avvicinamento all’evento?
“In questo momento ci stiamo concentrando su quelle che sono le maggiori criticità come la partenza e la zona di arrivo. Per cui abbiamo già in mente un programma rivisto rispetto alle tradizioni. L’aspetto più penalizzante è il dover dare le informazione agli atleti sempre a ridosso della gara. Ma, purtroppo, gli incontri con le autorità non si possono svolgere prima. Sappiamo che qualche aggiustamento sarà necessario perché, in queste condizioni, fare partenza ed arrivo nel centro di Predazzo sarebbe estremamente complesso. Ci stiamo impegnando verso una riorganizzazione di partenza ed arrivo che, con ogni probabilità, verrà collocato nella zona dei trampolini com’era in passato”.
Qual è il polso della situazione per quello che riguarda la risposta degli appassionati?
“In questo momento sono cambiate le priorità: c’è sì la voglia di fare sport, però prevale sempre la linea della cautela. Perché in tanti vogliono, giustamente, tutelare famiglia, affetti e lavoro. Non sarà questa l’edizione del record dei partecipanti. I numeri saranno un aspetto secondario. Quello che conta è avere comunque i nostri appassionati al via e celebrare finalmente questa edizione”.
E’ cambiato anche il modo di rapportarvi con gli sponsor?
“Adesso non puoi dare nulla per scontato. I rapporti, per quanto solidi e fidelizzati, devono tener conto del contesto. E dunque certe risorse non possono più essere automatiche. Prima bastavano pochi incontri o telefonate e si arrivava subito al punto, oggi è tutto working in progress e dunque le situazioni con sponsor, fornitori o aziende sono molto più complesse. E’ un reset generale, ma avere un’organizzazione seria come Marcialonga, indubbiamente aiuta”.
In conclusione, a 45 giorni dal via, quale messaggio vuoi far arrivare agli appassionati?
“Noi abbiamo ragionato fin da subito sulla sicurezza. Il nostro focus è far in modo che l’evento sia piacevole e sicuro per tutti e sotto tutti gli aspetti. L’esperienza che abbiamo maturato ci fa star tranquilli. Certo non dipende solo dalla nostra volontà, il rapporto con le istituzioni è ottimo e insieme siamo convinti che l’evento si possa fare. Però la situazione è talmente volubile che non siamo sicuri al 100% di nulla perché le condizioni, come abbiamo visto, possono anche variare. La cosa fondamentale sarà avere grande elasticità da parte nostra per garantire il naturale svolgimento della manifestazione”.
a cura di M.M. ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine