Abbiamo raggiunto telefonicamente una delle voci tecniche di Eurosport, Marco Cannone, per parlare del settore pista e dei recenti Europei in una stagione importantissima come quella di quest’anno con i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove l’Italia avrà grandi ambizioni visti i successi ottenuti già a Tokyo: “Purtroppo o per fortuna l’anno olimpico implica a degli sconvolgimenti a livello di calendario, gli Europei quest’anno si sono corsi molto presto e non è facile cominciare una stagione olimpica a otto mesi dall’appuntamento più importante del quadriennio.
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Bisogna fare delle scelte e questo implica l’essere competitivi, ma senza essere al 100% della condizione. La nostra Nazionale ha corso molto bene, soprattutto nei due quartetti, eccellente prestazione anche in ambito veloce con Stefano Moro e Matteo Bianchi che sono stati due grandi rivelazioni. Quindi nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti essendo a metà gennaio“.
Per quanto riguarda le convocazioni olimpiche, dando per scontati Ganna, Milan, Consonni e Viviani, si profila un ballottaggio tra Lamon e Moro? Tu per quale soluzione opteresti, pensando anche a Madison ed Omnium…
“Di base ci si aspetta il quartetto di Tokyo più Elia Viviani. C’è però la componente Manlio Moro che è importante: bisognerà capire il suo programma di gare essendo approdato quest’anno alla Movistar. Io vedrei più uno scambio tra Consonni e Moro, lasciando quindi Lamon come primo uomo del quartetto. Francesco Lamon ha dimostrato di andare forte e quindi penso che si possa meritare il posto, anche quest’anno all’Europeo ha corso bene, è un chilometrista e parte sempre molto forte; che è una della parti fondamentali del quartetto e Lamon è bravo lanciarlo. Lamon, Milan e Ganna non li muoverei, in seconda ruota ci stanno Consonni, Moro, ma anche Viviani, soprattutto perché bisogna pensare anche ad Omnium e Madison”.
Pensi che l’Italia possa confermarsi nell’inseguimento a squadre oppure Danimarca e Gran Bretagna hanno qualcosa in più?
“Adesso Danimarca e Gran Bretagna hanno fatto vedere di aver qualcosa in più, ma a noi mancava Filippo Ganna che fa la differenza. Non sappiamo il livello di preparazione degli altri, quindi bisognerà vedere più avanti. Mi viene da pensare che l’Italia è andata agli Europei con una condizione di forma pari all’80%, a differenza di Gran Bretagna e Danimarca che erano davvero in ottime condizioni”.
Ritieni che il quartetto femminile possa giocarsi l’oro con Gran Bretagna e USA o è più realistico pensare ad un posto sul podio?
“Un podio se lo possono giocare. Nelle altre Nazionali c’è stato molto turnover, l’Italia oggi sta raccogliendo i frutti di un lavoro fatto in questi anni. Le nostre ragazze sono giovanissime e sono convinto che l’Italia possa andare a podio, ma non sappiamo le condizioni di nazioni come Australia e Nuova Zelanda”.
Sia tra gli uomini sia tra le donne sembra mancarci qualcosa nelle gare di durata, in particolare nella Madison e nella corsa a punti che decide l’omnium. Come te lo spieghi e cosa ci manca?
“Se dovessimo guardare l’ultimo Europeo posso dire per mancanza di attività e quindi di gare. Purtroppo in Italia manca l’attività vera durante l’inverno per le gare su pista e quindi senza avere corse nelle gambe all’inizio si fa sempre più fatica, manca quindi ritmo di gara”.
Tra i giovani vedi dei possibili ricambi per quanto riguarda Omnium e Madison?
“Tra i giovani abbiamo visto delle eccellenti prestazioni da parte di Luca Giaimi e Matteo Fiorin, anche se approdando tra gli Elite i ritmi cambiano, ma sicuramente c’è una buona base su cui lavorare”.
Tra le donne l’unico prospetto interessante è Federica Venturelli o c’è qualche altra ragazza che può essere il nostro futuro?
“Al momento la Venturelli la vedo un’atleta già pronta per il mondo delle Elite, per le altre giovani invece c’è da aspettare un po’. Sostituire le nostre ragazze non è sicuramente facile, anche se Federica ha già dimostrato di avere del talento e di essere pronta”.
Si parla molto dei progressi della velocità e dell’obiettivo di Los Angeles 2028: davvero possiamo aspettarci un’Italia da medaglia tra velocità individuale, a squadre o keirin?
“I dati sono lì da vedere, credo che si possa pensare ad una partecipazione all’Olimpiade del 2028, ma sono pronto a vederli già quest’anno a Parigi. Ci sono ancora tre prove di Coppa del Mondo valide per la qualificazione olimpica, oltre ad altre gare minori tutte valide in vista dei Giochi Olimpici di quest’anno”.
Predomo ha vinto tutto a livello giovanile: perché sta facendo così fatica tra i grandi, soprattutto nel keirin?
“Gli manca sicuramente esperienza ed è un ragazzo giovane che deve ancora crescere anche fisicamente, ma è un bell’atleta che può regalarci sicuramente qualche soddisfazione in ottica futura”.
Quante medaglie ti aspetti dall’Italia a Parigi 2024?
“E’ difficile fare una previsione, però mi aspetto quattro medaglie: due dal settore femminile (Madison e Inseguimento a Squadre) e due dal settore maschile (Omnium e Inseguimento a Squadre)”.
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