Si torna a parlare della morte di Giovanni Iannelli, il ragazzo che ha perso la vita sbattendo contro un pilone di cemento a pochi metri dalla linea del traguardo del Circuito Molinese a Molino dei Torti, in Provincia di Alessandria, lo scorso ottobre.
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In data odierna, la Corte Federale d’Appello ha rilasciato un comunicato ufficiale nel quale è possibile leggere che sono state certificate delle gravi carenze organizzative da parte del G.S. Bassa Valle Scrivia, comitato organizzatore della manifestazione per Under 23.
In modo particolare, Carlo Iannelli, papà di Giovanni, una vita trascorsa in federazione e organizzatore di molte gare anche a livello professionistico, ha contestato il fatto che le transenne non siano state posizionate per una lunghezza complessiva di 300 metri, in particolare ci devono essere almeno 100 metri di transenne prima dell’arrivo e 50 metri subito dopo per ciascun lato della strada.
La Corte Federale ha dato ragione a Carlo Iannelli: in totale, le transenne erano posizionate su 126 metri. Un numero ben inferiore ai 300 stabiliti dai regolamenti.
Il comitato organizzatore della corsa ha commesso un’altra grossa infrazione per ciò che riguarda la sicurezza dei partecipanti. Nel comunicato si legge infatti che poco prima dell’inizio della zona transennata ci sono un palo e un pilastro in muratura che interrompono la banchina. Non essendo stato posizionato nulla che potesse proteggere gli atleti, come balle di paglia o materassini, anche questa infrazione è stata accertata.
La Corte Federale d’Appello non può però esprimersi sul sinistro che ha portato alla morte di Giovanni Iannelli, di conseguenza questo è solo il primo passo in una vicenda sulla quale bisogna fare ancora molta chiarezza.
Sul sito della Federazione Ciclistica Italiana è possibile leggere l’intero documento cliccando qui.