Il progetto Gravel in the Land of Venice, nasce come prodotto turistico dedicato alla scoperta del territorio del Veneto attraverso la bicicletta e in modo particolare alla bici ‘Gravel’, per affrontare tutti i tipi di terreno, dalle strade più strette, a quelle di montagna, ai boschi e agli argini dei fiumi.
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Secondo il Rapporto dell’Osservatorio sul cicloturismo, realizzato da Isnart, nel 2020 i cicloturisti italiani sono stati 4,7 milioni e hanno generato una spesa di 4,1 miliardi di euro. 20,5 milioni di pernottamenti di cicloturisti italiani nel 2019, con una spesa media di 75 euro pro-capite, che hanno generato una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro. Sebbene il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo generi incertezza e non permetta pianificazione a lungo termine, il turismo di prossimità e i viaggi in bicicletta rappresentano un’opportunità per la ripartenza. Il cicloturismo ha infatti quelle caratteristiche (benessere e lotta all’inquinamento, sicurezza, distanziamento fisico ed adattabilità, viaggi a corto raggio) che ne fanno il candidato d’eccellenza per interpretare la “nuova normalità” e lanciare la ripresa del comparto turistico.
Un potenziale enorme per le amministrazioni comunali che cercano la strada giusta per far ripartire il turismo.
Gli ultimi dati raccolti delineano le tendenze di un fenomeno che sta cambiando il Paese, attraverso soprattutto le bici gravel e le e-bike.
Il Fenomeno Gravel vede la bicicletta tornare alle origini, una sola bici per tutto, dalla strada allo sterrato, dai sentieri alla ghiaia. Una rivoluzione che non è solo marketing, in nome della libertà. On e off-road
“Gravel” in inglese significa ghiaia. Nel mondo delle due ruote a pedali gravel è invece il nome dellʼultima tendenza quanto a tipo di bici. Più che una moda, una rivoluzione. Perché la strada sterrata, le strade bianche, quelle col brecciolino come fondo, i percorsi off-road non estremi, i sentieri battuti nella natura che resiste allʼurbanizzazione, anche vicino alle città, hanno trovato un nuovo mezzo per diventare frontiera, da esplorare pedalando. Il confine tra lo sforzo fisico e lʼimmaginario è sottile, ma spesso è ciò che fa la differenza tra il flop e il successo.
Il progetto ideato da Massimo Panighel, fatto proprio dalla Rete d’imprese Cycling in the Venice Garden, prevede circa 1350 km, suddivisi in 20 diversi percorsi nella Marca Trevigiana, tematizzati in base ai cinque sensi: arte e cultura, storia, enogastronomia, i profumi della natura e l’impegno fisico. Il tutto potendo contare su nuovi sistemi tecnologici che permetteranno, attraverso GPS, di caricare e seguire il percorso scelto con apposite applicazioni.
Il progetto è finanziato dalla Regione del Veneto nell’ambito del Piano Strategico del Turismo del Veneto, dopo l’approvazione da parte della OGD Città d’Arte e Ville Venete del territorio trevigiano.
Partiamo da Treviso, ma l’obiettivo è di estendere i percorsi su tutte le province della Regione, nel corso del biennio 2022/2023.
Questi i percorsi che dal 30 novembre, saranno disponibili sul portale www.gravelinthelandofvenice.com
IL GIRASILE Treviso – km 63,5
IL GIORGIONE Castelfranco Veneto – km 77,1
L’EZZELINA Castello di Godego – km 51,2
LE TERRE DEL PALLADIO Asolo – km 71,0
LA PEDEMONTANA DEL CANOVA Crespano del Grappa – km 55,5
IL QUARTIER DEL PROSECCO Vidor – km 62,6
LA DAMA Conegliano – km 63,4
IL COLLALTO Susegana – km 55,1
VALSANA Cison di Valmarino – km 50,1
LA VITTORIA Vittorio Veneto – km 63,4
BOTTECCHIA Colle Umberto – km 60,0
LA LIVENZA Motta di Livenza – km 83,0
OPITERGIUM Oderzo – km 77,7
LA PIAVE Cimadolmo – km 53,5
HEMINGWAY Ponte di Piave – km 55,1
IL MONTELLO Nervesa d. Battaglia – km 75,6
LA TREVISANA Volpago del Montello – km 80,1
LA RESTERA Casier – km 80,2
TARVISIUM Quinto di Treviso – km 67,5
DESE Mogliano Veneto – km 66,5
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