Dalla Lombardia arriva una nuova realtà per quanto riguarda le squadre femminili. Con sede a Cantù (Como) la Import Bike Exetera si aggiunge alle altre formazioni della categoria Juniores, dando una importante opportunità a qualche atleta rimasta senza squadra. Ne abbiamo parlato con Gabriele Mauri, direttore commerciale dell’omonima azienda brianzola.
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QUANDO E COME E’ NATO IL NUOVO PROGETTO NEL CICLISMO FEMMINILE?
Sono ormai evidenti a tutti le difficoltà che sta vivendo in questo momento il ciclismo femminile giovanile in Italia. Il nostro progetto nasce a inizio 2023 con l’obiettivo di dare l’opportunità a quelle ragazze che passano dalla categoria allieve a juniores rimaste senza una squadra di poter confrontarsi anche nella categoria superiore. La nostra “mission” però è legata soprattutto allo sviluppo e alla promozione di temi sociali del nostro territorio ma non solo. Abbiamo importanti accordi con associazioni di diverse tematiche che cercheremo di aiutare attraverso lo sport con eventi di sensibilità e di avvicinamento tramite anche eventi con l’obiettivo di avvicinare le persone vicine al mondo del ciclismo.
QUALI SONO I VOSTRI OBIETTIVI A MEDIO/LUNGO TERMINE?
Per prima cosa vogliamo trovare una stabilità sotto tutti i punti di vista, che è un criterio fondamentale per i due brandi stranieri legati al mondo della bicicletta che mi aiuteranno in questo progetto. Sinceramente mi viene un po’ da sorridere quando sento parlare esclusivamente di patrimonio riguardo ai nuovi sponsor che decidono di investire nel mondo del ciclismo. I due brand che sostengono il nostro progetto hanno ottime potenzialità economiche ma secondo il mio punto di vista quando si parla di patrimonio, per esempio nel nostro caso, è un numero che ha poco riferimento rispetto a quello che è il nostro approccio. Il patrimonio indica le potenzialità, ma non significa che ci sia alcuna intenzione di fare il passo più lungo della gamba.
INSIEME AL C.C CANTURINO 1902 SARETE UNA NUOVA REALTA’ CHE SI AFFACCIA ALLE CORSE JUNIORES FEMMINILI PER QUANTO RIGUARDA LA BRIANZA COMASCA, UN TERRITORIO STORICAMENTE LEGATO AL NOSTRO SPORT.
Mi sembra un po’ riduttivo parlare di Canturino come semplice realtà legata al nostro territorio. Sono una società con una storia importante che rappresenta un punto di riferimento per il ciclismo giovanile a livello nazionale. Conosco personalmente Pino Sala, team manager della squadra femminile. E’ una persona competente con idee molte chiare e decise su come deve svolgersi un’attività sportiva di questo livello. Permettimi però di dire che è alquanto difficile paragonare il nostro progetto a un qualsiasi altro del panorama ciclistico italiano. Abbiamo un progetto a lunghissima visione che si svilupperà con attenzione a una crescita non solo sportiva ma da implementare anche in termini di valorizzazione del brand, infrastrutturale, asset societario e creazione di valore, tutte cose che nei prossimi anni di gestione dobbiamo riuscire ad ottenere. Purtroppo nel panorama ciclistico italiano al momento non c’è nessuna realtà che abbia una visione di questo tipo.
PUNTERETE AD OTTENERE UNA LICENZA UCI PER PARTECIPARE A CORSE INTERNAZIONALI?
Come dicevo prima, abbiamo un approccio molto equilibrato al nostro lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di bruciare le tappe, perché pensiamo che questo sia deleterio. Il nostro modus operandi è molto più analitico, non faremo mancare nulla ma vogliamo crescere gradualmente perché è l’unico modo affinché questo progetto possa essere sostenibile e crescere nel tempo. Non nascondo però che l’obiettivo nel giro di 4/5 anni sia quello di passare nella categoria Continental per svolgere un’ attività importante, anche internazionale.
C’E’ UNA DATA DI PRESENTAZIONE DELLA ROSA 2024 E DELLO STAFF?
In questo momento le cose da fare sono tantissime come potete immaginare. Stiamo lavorando per programmare una presentazione del nostro progetto e della nostra rosa tra il mese di dicembre e gennaio. Il prossimo anno saremo un piccolo team, composto al momento da tre ragazze dove forse andremo ad aggiungerne una quarta. A differenza di molte squadre inizialmente abbiamo deciso di investire di più nell’aspetto strutturale rispetto a quello sportivo perché pensiamo che il risultato è solo il fine di quello si è creato al di fuori della strada. Avete capito comunque che il prossimo anno sarà un anno di transizione, il piano è fare un salto in avanti nelle prossime due stagioni.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata