Vincenzo Nibali è tornato a parlare dopo l’intervento chirurgico che si è reso necessario in seguito alla caduta sull’Alpe d’Huez, che gli è costata il ritiro dal Tour de France. “In alcune circostanze ormai il ciclismo è diventato un circo. Saranno anche tifosi, ma così non va bene. Il tasso alcolico è troppo elevato, la gente farebbe di tutto pur di apparire in tv.
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Con la gente in mezzo alla strada e con le bandiere pedaliamo alla cieca, senza sapere dove stiamo andando, sperando che la strada si apra davanti a noi. Poi, lui non si lamenta mai, ma vi pare giusto che Froome venga preso a schiaffi mentre fa il suo lavoro?”.
Nonostante la sua condizione fisica non sia al top (“Mi sento come se fossimo a gennaio, alla prima uscita in bici mi ha staccato persino mio padre che mi ha chiesto se stavo bene”), Nibali è sicuro che se vuole giocarsi una chance al mondiale di Innsbruck deve correre la Vuelta senza ambizioni di classifica: “La cosa più logica, vista la mia condizione, è quella di affrontarla senza pensare alla classifica, come ventuno classiche. Sai che lì trovi la condizione giusta, che anche non volendo fai il ritmo giusto”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine