La Ivrea-Como doveva essere una tappa simile a una grande classica, in modo particolare molto simile a Il Lombardia, e così è stato. Tanti colpi di scena hanno caratterizzato la parte finale della corsa: alla fine della giornata, Vincenzo Nibali può essere soddisfatto, visto che continua a mantenere la terza posizione in classifica generale, ma ha recuperato 40” da Primoz Roglic, vittima di una caduta sulla discesa del Civiglio.
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Dopo il traguardo, il capitano del Team Bahrain Merida spiega: “40 secondi sono un buon bottino, ma chiaramente non sono sufficienti. Non sapevo che Roglic fosse caduto perché non avevo la radiolina, l’avevo tolta perché negli ultimi 10 km volevo rimanere concentrato”.
L’attacco di Vincenzo Nibali non è stato pianificato a tavolino: “E’ stata una giornata dura perché la seconda settimana è stata molto difficile, c’era stanchezza in gruppo ma alla fine ho provato comunque ad attaccare perché non sapevo come stavano gli altri. Quando ho visto che abbiamo guadagnato qualche metro sugli altri, io e Carapaz abbiamo cominciato a spingere, anche perché quando vedi il buco il morale aumenta”.
Carapaz è stato fondamentale nell’attacco sul Civiglio: “Richard è molto esplosivo in salita – spiega Nibali – ed è andato bene per tutta la seconda settimana, ma da ora in poi sarà dura per tutti. Dopo il traguardo, ho parlato con Alberto Contador, e gli ho detto che per me è fonte di ispirazione perché attaccava sempre. Mi ha detto che quella di martedì sarà una tappa molto difficile, anche senza il Gavia”.
Da Como, Carlo Gugliotta per InBici Magazine