Vincenzo Nibali è a un bivio: se nvuole conquistare la maglia rosa, deve provarci già dalla tappa di San Martino di Castrozza. Non è possibile, per lui, aspettare la Feltre-Croce d’Aune di sabato e la cronometro di domenica a Verona. Bisogna attaccare subito, perché il distacco da Carapaz in classifica generale è di 1’54”.
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Con centinaia di fan ad aspettarlo davanti al bus del Team Bahrain Merida (“vorrei concedere una foto o un autografo a tutti, ma il tempo è sempre poco”), lo Squalo dello Stretto ha spiegato: “Finire secondo o terzo non conta nulla, ma devo anche vedere come stanno le mie gambe, e devo portare rispetto alla mia squadra. Di certo, voglio lottare fino alla fine”.
Dato che il commissario tecnico della nazionale italiana, Davide Cassani, ha suggerito a Nibali di attaccare sabato sul passo Manghen, nuova Cima Coppi (ma non montagna più alta) del Giro d’Italia 2019, Nibali risponde: “Se hai le gambe, potresti fare un exploit come quello di Chris Froome lo scorso anno a Bardonecchia, ma non so come mi sentirò in questi due giorni. Se le gambe non ci sono, sarebbe difficile fare un attacco come quello di Froome. Sono molto rischiosi perché se esplodi completamente perdi tutto. Dovrò decidere insieme alla squadra come giocare le nostre carte. Ogni Giro ha una sua storia, ogni gara ha una sua storia, non sarà semplice. Non ho nulla da perdere, di sicuro”.
Da Santa Maria di Sala, Carlo Gugliotta per InBici Magazine