Motor Valley, un distretto industriale da 16 miliardi di euro, uno strumento di valorizzazione turistica del territorio.
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Con i Campionati del Mondo di ciclismo UCI Imola – Emilia-Romagna 2020 in corso di svolgimento, si consacra ancora una volta la grande tradizione di una Regione storicamente votata alla passione per le due ruote a pedali.
Ma lungo la via Emilia corre anche la grande passione per i motori.
Una passione antica, collegata alle radici agricole dell’Emilia-Romagna, ma che negli anni ha saputo evolversi e crescere. Una tradizione che si mantiene viva grazie a una costante ricerca e sperimentazione tecnologica e a percorsi professionali e accademici di alto livello.
Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini, Dallara, Pagani. In un territorio di neanche 150 chilometri si concentrano alcuni dei marchi motoristici più prestigiosi e famosi nel mondo.
E poi i circuiti: Varano de’ Melegari, Modena, il Misano World Circuit, intitolato a Marco Simoncelli, il “Sic”. Oltre all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola che quest’anno ospita a poche settimane di distanza il Gran Premio di Formula uno e i Campionati mondiali di ciclismo.
E ancora: una rete senza eguali di musei specializzati, collezioni private, centri di formazione, piste di minimoto, kart e i crossodromi. E tanti campioni delle due e quattro ruote che qui sono nati.
In una parola: la Motor Valley un importante distretto industriale forte di 16.500 aziende e oltre 66mila addetti, con 16 miliardi di fatturato annuo e un export di 7 miliardi.
Uno strumento di valorizzazione del territorio anche in chiave turistica. L’Osservatorio Turistico della Motor Valley, studio sviluppato da Unioncamere Emilia Romagna, Trademark Italia e Mailander, mostra come il prodotto Motor Valley abbia portato nel 2018 sul territorio 1,8 milioni di visitatori totali di cui il 44% italiani e il 56% stranieri (oltre 1,2 milioni di pernottamenti) e più di 300 milioni di euro di impatto economico (tra ricaduta economica degli eventi nei circuiti di Imola e Misano e visite ai musei aziendali).
Un grande patrimonio culturale in cui l’amore per la velocità si incontra con il gusto del saper fare e la voglia di intraprendere che rappresentano uno dei tratti distintivi di questa terra e dei suoi cittadini.
Le nuove sfide della mobilità elettrica: la Cina sceglie l’Emilia-Romagna
Una realtà che non si sottrae alle nuove sfide. Prima tra tutte quella mobilità elettrica. La transizione green che l’Europa chiede, nella Motor Valley è già avviata grazie al mini-distretto dell’elettrico, l’affermazione internazionale di Energica Motor e con alcuni possibili sviluppi interessanti prevenienti dagli investitori internazionali.
A maggio 2020 infatti l’annuncio di un importante investimento da parte di FAW, il più grande produttore di auto cinese (con quasi 4 milioni di veicoli venduti in Cina e 90 miliardi di dollari di fatturato) insieme a Silk EV, società specializzata nell’ingegneria e nel design di auto, per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione di vetture di alta gamma full electric e plug-in in Italia, appunto nella Motor Valley emiliano-romagnola.
Un investimento da 1 miliardo di euro per sviluppare un nuovo ecosistema di innovazione tecnologica e ingegneria automobilistica all’avanguardia unendo competenze e cultura italiana nel segmento premium e super premium, con la nascita di un vero e proprio hub dell’auto elettrica nella Motor Valley, che la Regione Emilia-Romagna sta accompagnando.
Investire sulle competenze: la Motorvehicle University of Emilia-Romagna
Tra le nuove sfide anche quella degli investimenti sui saperi, le competenze e le nuove generazioni.
E’ il caso di MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna. Ovvero: giovani talenti italiani e di tutto il mondo con la passione per l’innovazione delle due e quattro ruote chiamati dai principali brand internazionali dell’automotive a sviluppare il futuro del settore, frequentando innovativi corsi di laurea magistrali in lingua inglese.
Un progetto, unico nel panorama italiano e straniero, fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna, che dal 2017 ha sviluppato un raccordo sinergico tra università, enti di ricerca e industria e sostenuto finanziariamente l’Associazione Motorvehicle University of Emilia-Romagna.
MUNER mette insieme gli atenei regionali sinonimo di alta formazione – Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma – e le case motoristiche che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo e che affondano le radici storiche nel territorio: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, HaasF1Team, HPE COXA, Marelli, Maserati, Pagani, Scuderia AlphaTauri. Ogni anno qui si laureano gli ingegneri del futuro nell’automotive, che contribuiscono a rafforzare il primato di un comparto – quello della Motor Valley emiliano-romagnola – unico al mondo.