13 gennaio 1970 – 13 gennaio 2020. Oggi Marco Pantani avrebbe compiuto 50 anni. Il mito di Marco resta vivo in ogni appassionato di ciclismo, anche a 17 anni di distanza dalla propria morte. Senza dubbio, il corridore di Cesenatico è stato uno dei corridori che più ha fatto impazzire il pubblico, e mentre era all’apice del successo si vedevano folle incredibili attendere i passaggi delle tappe del Giro d’Italia o del Tour de France.
In questi giorni, l’ex fidanzata di Marco Pantani, Christina, ha scritto una lettera nella quale ha reso pubblico il suo dolore dopo la morte del Pirata, con il quale si era lasciata tempo prima della sua dipartita: “senza il tuo esempio, senza averti conosciuto, senza aver sentito il tuo respiro non credo che sarei riuscita a superare il lutto e a rimettermi in sella. Se sono ancora viva è un miracolo… perché la voglia di seguirti è stata forte. Molto forte. […] Ancora oggi salto appena vedo una tua foto. […] La tua ultima partenza… Ho provato a battermi per la vita, ero a terra come colpita da un fulmine… Ho dovuto fare come mi hai insegnato. Stringo i denti e pedalo. Lo faccio in omaggio a te e a quello che rappresenti per me”.
Pantani è stato l’ultimo corridore nella storia capace di centrare l’accoppiata Giro e Tour. Ma, soprattutto, è stato uno degli ultimi corridori capaci di far emozionare davvero. Ad oggi si parla ancora molto degli episodi di Madonna di Campiglio e riguardo il presunto mistero della sua morte, ma in questa giornata vogliamo ricordarlo come nella canzone degli Stadio a lui dedicata: “E mi alzo sui pedali, come quando ero bambino, dopo un po’ prendevo il volo dal cancello del giardino. E mio nonno mi aspettava senza dire una parola, perché io e la bicicletta siamo una cosa sola”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine