Il presidente Dagnoni: “Sono soddisfatto del lavoro della squadra” Il CT Cassani: “Sono orgoglioso, hanno dato il massimo”
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Il 14° ed il 20° posto con Alberto Bettiol e Gianni Moscon nella gara in linea uomini sono i migliori risultati ottenuti dagli azzurri in Giappone sull’impegnativo percorso olimpico di 234 km tra il Musashinonomori Park di Chofu e il Fuji Speedway. La vittoria è andata a Richard Carapaz su Wout Van Aert e Tadei Pogacar.
Gli azzurri hanno disputato una gara da protagonisti, portando nel finale il capitano designato, Alberto Bettiol, che però è stato colpito da crampi a circa 14 km dall’arrivo.
La voce della FCI giunge dal Presidente Cordiano Dagnoni: “Sono soddisfatto del lavoro della squadra ed i piani prestabiliti sono stati seguiti fedelmente. I corridori sono andati anche bene. Bettiol ha detto di non essere stanco, stava ancora bene. Purtroppo i nostri sogni di medaglia sono andati in frantumi, anche se la squadra azzurra è sempre temuta”.
Subito dopo aver tagliato il traguardo abbiamo raccolto le dichiarazioni degli azzurri:
Il primo a parlare è il CT Davide Cassani: “Peccato per i crampi di Alberto Bettiol. Non sappiamo per quale motivo siano venuti, soprattutto in un tratto di strada in cui era discesa ed è stato costretto a smettere di pedalare”. Il CT si sofferma sulla prestazione del collettivo: “Sono orgoglioso dei miei azzurri, hanno dato il massimo. Sapevamo di non essere i favoriti, ma abbiamo interpretato un’ottima corsa”.
Tra i primi a concedersi ai giornalisti Gianni Moscon, decisamente provato: “Si sudava tantissimo su questo percorso molto esigente. Abbiamo provato a rompere i piani dei favoriti. Sul Mikuni pass è stata quasi una questione di sopravvivenza. Ripeto: Abbiamo disputato una corsa logorante in cui non si dovevano sprecare energie”.
L’abruzzese Giulio Ciccone, caduto dopo 60 chilometri, confessa di aver avuto una giornata no: “Mi sono messo a disposizione. Il nostro piano era di essere al servizio di Bettiol, che era quello che stava meglio. La gara è stata molto strana e non toccava a noi tirare. Il risultato ha premiato chi veniva dal Tour de France”.
L’uomo di esperienza Vincenzo Nibali ha chiosato: “Ci è mancato poco. Noi abbiamo cercato di anticipare. Anche io l’ho fatto per la salita, uscendo in un momento che ritenevo buono con un atleta di valore come Remco Evenepoel. Personalmente stavo bene, ma in una giornata come questa era come giocare a scacchi. Bettiol e Moscon erano per il finale. Sono felice per la prova del gruppo”.
Tocca a Cassani chiudere: “Ora ci aspetta la crono e sarà piuttosto dura. Bettiol avrà la possibilità di riscattarsi e con Filippo Ganna sapranno fare bene”.
Domani tocca alle donne. «Siamo serene per questa avventura olimpica» affermano le azzurre Elisa Longo Borghini, Marta Bastianelli, Marta Cavalli e Soraya Paladin.
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