È passato un anno, non è cambiato il podio per i primi due gradini alla Parigi-Roubaix: l’Alpecin-Deceuninck è devastante all’Inferno del Nord, trova nuovamente l’uno-due con Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen. Il campione del mondo in carica è fenomenale: trova la doppietta nella Settimana Santa con il Giro delle Fiandre, trova il bis dopo l’anno scorso e soprattutto dà una prova di forza mostruosa a tutti i rivali (sesta Monumento della carriera).
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Vento a favore e velocità alta nella prima parte di gara. Dopo svariati attacchi è andato via un tentativo di sette uomini: Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike), Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step), Marco Haller (BORA – hansgrohe), Liam Slock (Lotto Dstny), Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team) e Kamil Małecki (Q36.5 Pro Cycling Team). Successivamente su di loro sono riusciti a riportarsi anche Dušan Rajović (Bahrain – Victorious) e Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Nel frattempo una caduta generale ha messo fuorigioco Jonathan Milan (Lidl-Trek).
Andatura pazzesca quella della Alpecin-Deceuninck per approcciare i primi tratti di pavé: la squadra di Mathieu van der Poel è andata da subito a fare selezione, distruggendo il gruppo principale (subito privo di italiani) e riducendolo a circa una quarantina di unità, compresi anche i componenti della fuga del mattino.
Primo momento decisivo è quello della Foresta di Arenberg, il primo settore a cinque stelle: a prenderla in testa è Mads Pedersen (Lidl-Trek) che fa esplodere il gruppo principale. Van der Poel non ha problemi a seguire a ruota, con lui anche un super Jasper Philipsen. Una foratura a testa per Pedersen e Philipsen successivamente rallenta gli animi solo per poco. Si muovono Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Kung (Groupama – FDJ) e Politt (UAE Emirates) ma è solo un preludio: è il momento di van der Poel che ad Orchies saluta la compagnia con un attacco dei suoi.
Nessuno riesce a tenere la ruota del campione iridato, diventa una lunghissima passerella con gli altri a lottare per il secondo posto. Ci hanno provato più volte Pedersen e Kung che sono riusciti a portar via un drappello con anche Philipsen e Politt, valido solamente per la piazza d’onore. Ultimi chilometri senza patemi per un van der Poel straripante, alle sue spalle Philipsen completa la doppietta battendo allo sprint Pedersen che completa il podio.
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