“Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi. E poi ritornano. Amori indivisibili. Indissolubili, inseparabili”.
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Cantava così Antonello Venditti qualche anno fa. Parole di una canzone che si adatta benissimo al rapporto Beppe Martinelli – Vincenzo Nibali. Lo squalo dello Stretto (soprannome peraltro discutibile) ritorna all’Astana. E per Beppe Martinelli, restando sempre in tema canoro, è una splenda giornata, per dirla alla Vasco Rossi: “E’ stata una trattativa abbastanza lunga e complessa dal punto di vista burocratico ma breve per quanto riguarda la voglia di Nibali di tornare in Astana e noi di prenderlo.
Un amore che non è mai finito, siamo sempre rimasti in contatto – racconta raggiante Martinelli -. Si questa è davvero una splendida giornata per me e per tutti noi. Certamente non è stato facile far quadrare tante piccole cose. Ma avevamo una gran voglia di ritrovarci.
Siamo convinti che Vincenzo possa dare ancora qualcosa al ciclismo a livello mondiale, ed è una bella cosa che un corridore come lui ritorni alla casa madre, dove ha vinto le corse più belle della sua carriera e che consideri la nostra ancora la sua famiglia. Certo, se la Liquigas e poi Cannondale non avesse chiuso magari sarebbe ritornato li”.
Ed ecco che Beppe Martinelli parla con il cuore in mano: “Ci sono storie di grandi ritorni nel mondo dello sport, ricordiamoci di Baggio quando è ritornato al Brescia, o Buffon al Parma perché ritornare dove si è stati bene è sempre una bella cosa”. Come è stato il ritorno: “Primo step: eravamo alla Tirreno – Adriatico e lui è passato davanti al nostro bus. Si è fermato a salutarmi e io gliela ho buttata li dicendogli : ma perché non torni qui?
A quel punto Vincenzo è andato a firmare alla partenza, evidentemente è scattata nuovamente la scintilla, è ritornato al bus e abbiamo ricominciato a parlare e ragionare”. Con Aru non è andata così : “Con Aru è una storia diversa. Spero che Fabio trovi la sua dimensione. Con Vincenzo, quando è andato in Bahrain, ci è dispiaciuto davvero tanto, ci siamo lasciati a malincuore anche se il Bahrein è nata per lui, per quanto riguarda la sua presenza in Trek Segafredo non so spiegarmi perché non sia decollato, ma preferisco guardare alla mia squadra.
Dal 2022 rivestirà la maglia dell’Astana e per noi è già bello questo. Ammetto, abbiamo passato dei momenti di difficoltà nella trattativa, quando discuti con un campione che ha comunque degli sponsor legati a se non è semplice definire il contratto. E’ stato un parto di nove mesi.
Ci siamo parlati spesso, intanto ognuno finisce la stagione al meglio, poi si comincerà a ragionare quest’inverno, Nibali sarà comunque il nostro portabandiera. In un certo senso mi sembra di aver capito che gli sia tornata la voglia di compiere belle imprese”.
A cura di Tina Ruggeri Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata