Anche nel tappone finale in Valtellina, Aprica-Aprica, arriva una nuova conferma: Thomas “Tom” Pidcock (Trinity Road Racing) è un grande talento, degno vincitore finale del 43° Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel, la più importante e ambita corsa a tappe al mondo per ciclisti Under 23.
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Il forte britannico, partito in Maglia Rosa Enel con un buon margine di vantaggio sugli italiani Colleoni e Aleotti, ha consolidato la sua leadership sul Mortirolo, in compagnia di un Vandenabeele particolarmente pimpante che con il secondo posto di tappa è così riuscito anche a riportarsi in seconda posizione in classifica generale.
Buona comunque la prova di Kevin Colleoni (Biesse Arvedi), che dopo un Giro Giovani corso da protagonista ha chiuso al 3° posto in classifica generale, riportando un italiano sul podio finale, cosa mai accaduta da quando la Nuova Ciclistica Placci 2013, presieduta da Marco Selleri, e Communication Clinic di Marco Pavarini hanno rilanciato il Giro d’Italia Under 23 nel 2017 (l’ultima volta con italiani sul podio è stata nel 2012: vinse Dombrowski su Fabio Aru).
Una ulteriore dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto negli ultimi quattro anni dal gruppo organizzativo e da tutto lo staff, che oltre ad aver creduto in ogni giorno del 2020 nella possibilità di portare in scena anche quest’anno la più grande gara a tappe al mondo per U23, hanno dimostrano una volta di più che l’intuizione avuta nel 2017 insieme al presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e al Direttore Tecnico delle Nazionali Davide Cassani è stata vincente: serve una grande corsa a tappe per permettere ai giovani ciclisti italiani di crescere grazie al confronto con i migliori talenti del ciclismo internazionale. E dopo i successi di Dainese e Battistella agli Europei e ai Mondiali U23 del 2019, è arrivato il podio in classifica generale con Kevin Colleoni.
Molto lineare lo svolgimento della tappa decisiva di sabato 5 settembre, l’ultima decisiva tappa in Lombardia con ben 3.500 metri di dislivello: da Aprica a Aprica, scalando Teglio, Carona e anche il mitico Mortirolo che nel 1994 lanciò il giovanissimo Marco Pantani.
La prima salita, GPM di Teglio, viene superato senza attacchi e, anzi, è lo stesso Pidcock a transitare per primo; salendo verso il GPM di Carona vanno all’attacco Antonio Tiberi e Davide Baldaccini (Colpack Ballan), che scollinano con un ventina di secondi di vantaggio sul gruppo dei migliori. All’intergiro di Tirano a passare per primo è Baldaccini, con il vantaggio nei confronti del gruppo che supera il minuto.
Si arriva così alle prime rampe del Mortirolo, con Filippo Conca (Biesse Arvedi) che raggiunge i battistrada e resta al comando con il solo Tiberi. Dietro però si accende la corsa, con il belga Henri Vandenabeele (Lotto Soudal Development Team) che cerca di attaccare il terzo posto in classifica di Giovanni Aleotti (Cycling Team Friuli), che perde contatto dai migliori, tra i quali è in evidenza l’italiano Zoccarato (Team Colpack Ballan). Al GPM del Mortirolo passa per primo Tom Pidcock insieme al belga Vandenabeele; Zoccarato è terzo a 26”; Colleoni a 1’10”, gli altri a oltre due minuti.
L’azione di Pidcock e Vandenabeele prosegue in coppia anche in discesa e salendo verso Corteno Golgi e il traguardo di Aprica con gli ultimi 14 km di salita. Tom Pidcock non lascia scampo agli avversari, vince anche la tappa conclusiva ed è il grande e autorevole vincitore del Giro d’Italia Giovani Under 23, precedendo Vandenabeele e Kevin Colleoni. In top 5 altri due italiani: Giovanni Aleotti e Filippo Conca.