Il ciclocross ritorna a Bologna, presentati oggi in Regione i Campionati italiani giovanili. A Castelletto di Serravalle, comune di Valsamoggia (Bo), il 27 e il 28 gennaio: 500 i concorrenti, 3mila le presenze attese sul territorio.
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A novant’anni dai primi campionati italiani che si svolsero proprio nella città felsinea. Un evento che rientra nel cartellone di eventi promosso dalla Regione. Una disciplina spettacolare, dai numeri in crescita
Bologna – Ritorna a Bologna il ciclocross, con i Campionati italiani giovanili che il 27 e il 28 gennaio si svolgeranno a Castelletto di Serravalle nel comune di Valsamoggia (Bo). A 90 anni di distanza dai primi Campionati italiani di questa disciplina che nel 1930 si svolsero proprio nella città felsinea.
Un ritorno e una conferma per uno sport spettacolare e in crescita, spesso preparatorio al ciclismo su strada. E particolarmente praticato tra i più giovani: 500 i partecipanti (dai 13 ai 16 anni di età) iscritti e oltre 3mila le presenze complessive attese nel fine settimana.
Organizzati dalla società “A favore del ciclismo”, in collaborazione con Federciclismo, i Campionati italiani giovanili di ciclocross rientrano nel cartellone di eventi sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna.
A presentarli oggi alla stampa a Bologna, presso la sede della Regione, Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione; Davide Cassani, presidente APT Emilia-Romagna; il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno; Fabio Sgarzi, organizzatore dei Campionati.
Presenti anche Andrea Dondi, presidente CONI Emilia-Romagna e Alessandro Spada, presidente Federazione ciclismo Emilia-Romagna. Oltre a Carlo Fontanelli e Gianni Marchesini, autori del volume “Ciclocross tricolore”.
Il progetto ciclocross e il concorso per i giovani
Il progetto Ciclocross si inserisce all’interno di un movimento, quello della Federciclismo dell’Emilia-Romagna, che può contare su 212 società affiliate per ben 7.586 tesserati. Da un paio di stagioni i numeri della specialità del ciclocross sono decisamente aumentati grazie a stage, rappresentative, gare che garantiscono punti ranking e anche all’iniziativa, ideata dalla società “A favore del ciclismo” del noleggio delle biciclette adatto a queste prove, per non gravare sulle famiglie con onerosi acquisti. Tutto ciò ha permesso a 36 società di praticare questa disciplina e di organizzare solo nell’ultima stagione 13 gare in regione, alle quali hanno partecipato ben 3.300 atleti e atlete da tutta Italia.
E sta per terminare il concorso Giovani e ciclocross lanciato tra i ragazzi delle scuole del territorio per dare un nome alla mascotte che sarà al centro della manifestazione bolognese. Ogni partecipante può presentare fino a un massimo di tre proposte relative a un racconto e un disegno, proponendo il nome da dare alla mascotte. Gli elaborati vanno inviati entro il 25 gennaio caricandoli sul sito web: www.afavoredelciclismo.it/it/mascottecross. Sabato 27 gennaio, verranno premiate le tre migliori proposte e una sorpresa attenderà tutti i giovani partecipanti.
“Volando sopra il fango”, la storia del ciclocross
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare il volume “Ciclocross tricolore – la storia dei campionati italiani. Volando sopra il fango” a cura di Carlo Fontanelli e Gianni Marchesini, pubblicato da Geo Edizioni e Gianni Marchesini Editore. Un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta dei tanti protagonisti di questo sport così strettamente legato Bologna.
Oltre al primo campionato italiano di ciclocross della storia, con la vittoria di Armando Zucchini su Antonio Castellari e Guido Albanelli, Bologna ha ospitato anche le successive tre edizioni. Campione italiano della seconda fu Antonio Castellari, nella terza Luigi Ferrando; quindi, nel 1932-33 nuovamente Zucchini. La massima competizione tricolore del ciclocross è tornata in provincia di Bologna, a Imola, solo nell’edizione 1960-61 con la vittoria di Amerigo Severini davanti al grandissimo Renato Longo, vincitore di ben 12 titoli negli anni 60.
Il ciclocross, anzi il cross-country ciclopedestre, ha le sue origini in Francia tra Ottocento e Novecento, con Daniel Gousseau, soldato dell’esercito transalpino, che invece di recapitare messaggi con il cavallo, inforcò una bici e, superando saliscendi, fango e le insidie dei terreni di campagna, riuscì a compiere il proprio dovere. In Italia la corsa ciclopedestre sbarcò l’anno seguente, con la disputa a marzo 1903 della prima gara organizzata a Torino. Fino al primo campionato italiano a Bologna.
Tutte le gare delle due giornate saranno in diretta su Canale 88 per tutta l’Emilia-Romagna, mentre saranno visibili in tutta Italia, scaricando l’App della televisione, in streaming sul sito www.afavoredelciclismo.it e sulla pagina Facebook “A favore del ciclismo”. Sullo stesso sito tutte le informazioni su percorsi, iscrizioni e reperibilità alberghiere.
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