Lo scorso 16 luglio, alla Camera di Commercio di Reggio Emilia, è stato presentato il “Progetto 3R”, un’iniziativa condivisa tra la Federazione Ciclistica Italiana, ACSI e Formula Bici. Il progetto, che verrà presentato ufficialmente agli organizzatori il prossimo 10 settembre all’Italian Bike Festival di Rimini, ha un obiettivo tanto concreto quanto ambizioso: avviare un tavolo di lavoro comune per valutare le potenziali criticità delle Gran Fondo e, soprattutto, mettere in atto delle misure pratiche per garantire agli atleti e al territorio elevati standard di sicurezza.
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A spiegare il nuovo progetto per InBici.net è Roberto Sgalla, Presidente di Formula Bici e della Commissione dei Direttori di corsa: “L’approvazione di questa nuova certificazione di qualità rappresenta un passo importante per il futuro delle Gran Fondo – spiega Sgalla -. Come sappiamo, il mondo dei ciclo-amatori è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni e questo ha creato nuove criticità e, a volte, nuovi problemi di convivenza sulle strade. Quello delle Gran Fondo, in particolare, è un settore con grandissimi valori che, tuttavia, aveva bisogno di crescere nella qualità. Già da tempo Federazione, ACSI e Formula Bici stavano lavorando per individuare degli indicatori univoci per far sì che le Gran Fondo potessero ottenere questa nuova certificazione. Oggi finalmente quel percorso si compie”.
Come funziona, nel dettaglio, la nuova certificazione?
“Esistono due tipologie: la ‘tripla A’ riservata alle manifestazioni con un minimo di 800 iscritti ed un costo minimo d’iscrizione di 50 euro. E la ‘doppia A’ per le rassegne con un minimo di 400 iscritti ed un’iscrizione di almeno 40 euro”.
Quali sono gli indicatori?
“In primis la sicurezza. Poi i servizi che vengono offerti e la quota d’iscrizione. Su quest’ultimo punto è necessaria una precisazione. Siamo convinti che, con quote troppo basse, non sia possibile garantire standard organizzativi accettabili. Pertanto, partendo da un semplice computo dei costi basici, abbiamo fissato una soglia (40 euro) sotto la quale non sarà possibile scendere ai fini dell’ottenimento della certificazione. Inoltre, verranno anche premiate quelle manifestazioni che hanno un forte legame con il territorio e che organizzeranno anche delle iniziative collaterali a favore della promozione turistica e dell’infanzia”.
Quando si potranno inoltrare le richieste?
“Dal 10 settembre, giorno della presentazione ufficiale a Rimini. Agli organizzatori verrà consegnato un formulario da compilare e da consegnare ad una Commissione formata da due membri della Federciclismo, due dell’ACSI ed uno di Formula Bici. La Commissione prenderà in esame tutta la documentazione e, se rispondente agli indicatori, rilascerà la certificazione ed il relativo simbolo grafico”.
Essendo un’autocertificazione, molto dipenderà dalla responsabilità degli organizzatori…
“E’ così anche se, in futuro, potremmo anche fare delle verifiche. In ogni caso, speriamo di avere subito molte richieste e di partire già dalla stagione ciclistica 2023”.
Quali sono i vantaggi per gli organizzatori?
“Come Federazione Ciclistica Italiana, ACSI e Formula Bici invieremo alle autorità di pubblica sicurezza, a Prefetti, Sindaci e Questori, la lista delle manifestazioni ‘virtuose’ con la certificazione di qualità. In questo modo, aiuteremo le istituzioni a differenziare le Gran Fondo professionali da quelle più dilettantistiche organizzate secondo logiche artigianali. Inoltre, verrà stilato un ranking annuale delle dieci rassegne più virtuose e chi gareggerà in queste Gran Fondo riceverà anche un riconoscimento finale”.
Dunque, per la sicurezza nel ciclismo amatoriale un’arma in più…
“Sì, credo che, accanto al disciplinare e allo sforzo di sensibilizzazione messo in campo in questi anni, questa certificazione rappresenti un salto di qualità importante i cui benefici si sentiranno anche sul piano del cicloturismo che, soprattutto all’estero, richiede ormai di default standard molto alti. In generale, vorremmo che le Gran Fondo diventassero delle manifestazioni a tutto tondo in cui, oltre alla gara in sé, garantissero delle preziose ricadute sul territorio che le ospita”.
Che ne sarà delle Gran Fondo senza certificazione?
“Nessuno impedirà loro di organizzare corse, ma devono sapere che sia le autorità di pubblica sicurezza che gli stessi atleti sapranno, già in partenza, che non si tratta di manifestazioni affidabili sul piano della sicurezza. Sarà un po’ come nell’automobilismo: esiste la Formula Uno e poi tutte le altre gare. Se uno vuole il top, sa cosa deve scegliere…”.
A cura di Mario Pugliese Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata