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SACHA MODOLO DOPO IL TERZO POSTO AL CAMPIONATO ITALIANO GRAVEL: “UNA MEDAGLIA CHE MI DA EMOZIONE MA RESTO STRADISTA” 
Sacha Modolo (ITA - Bardiani - CSF - Faizanè) - foto Nick Pipps/SprintCyclingAgency©2022

SACHA MODOLO DOPO IL TERZO POSTO AL CAMPIONATO ITALIANO GRAVEL: “UNA MEDAGLIA CHE MI DA EMOZIONE MA RESTO STRADISTA” 


Sacha Modolo a sorpresa terzo al tricolore gravel: “Una medaglia che mi da emozione ma resto stradista. La mia carriera? Spero di correre ancora per altri due due anni e arrivare a quindici anni di carriera tra i professionisti. Ha ancora tanto da dare al ciclismo e da insegnare alle giovani leve”.

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Un terzo posto che da morale a Sacha Modolo, professionista della Bardiani Faizanè. Un terzo posto che lo fa entrare nella storia. Il corridore di Mareno di Piave domenica è salito sul podio del primo campionato italiano gravel, la nuova specialità del ciclismo che altro non è che una sintesi tra il ciclismo su strada, ciclocross, mountain bike e fuoristrada in genere.


E con la terza piazza Modolo potrebbe entrare anche nella lista dei convocati al mondiale gravel che si correrà il 9 ottobre prossimo tra i colli Euganei e i Colli Berici: “Io in maglia azzurra ai mondiali gravel? – sorride Sacha Modolo -. Sarebbe proprio divertente. Non mi convocano più su strada ma la maglia azzurra potrebbe arrivare per una sorta di fuoristrada. Sarebbe comunque interessante a fine carriera provare emozioni nuove. Vedremo intanto se Daniele Pontoni, commissario tecnico del ciclocross e del gravel deciderà di darmi un posto in azzurro o meno. E soprattutto se me lo permetterà anche la squadra”. Sacha, racconta questo tuo terzo posto e la tua gara in gravel. 

Gent Wevelgem 2022 – 84° Edizione – Ypres – Wevelgem 248,8 km – 27/03/2022 – Kemmel – Sacha Modolo (ITA – Bardiani – CSF – Faizan ) – foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency

Hai pur sempre conquistato una medaglia di bronzo a un tricolore: “E’ stata una novità assoluta per me. M è stato comunicato la mattina del Memorial Pantani che dovevamo disputare sabato ma poi causa maltempo come tutti sanno, la gara è stata annullata. Non ci è rimasto altro che cimentarci in questa prova tricolore. Non ero mai salito su una gravel, non avevo mai nemmeno fatto gare in fuoristrada come ciclocross o altro. La bicicletta mi è stata consegnata domenica mattina. Ho scoperto salendoci sopra soltanto poco prima della partenza la differenza tra una bici da strada e una gravel. Roberto Reverberi ci ha solo detto: correte e divertitevi, fare un’esperienza nuova, come va va.

Direi che è andata bene visto che abbiamo vinto la maglia tricolore con il mio compagno di squadra, il padovano Samuele Zoccarato. Lui lo scorso anno un po’ di gare di ciclocross le aveva fatte e direi che gli sono servite. Aiutano a imparare a gestire meglio la bicicletta su tratti sterrati adesso che va d moda fare le gare con pezzi di fuoristrada e io ho imparato direttamente in gara”. 

Ti sei confrontato con veri specialisti del ciclocross e del fuoristrada in genere, però avete addirittura staccato gente del calibro di Marco Aurelio Fontana: “Diciamo che fare sterrato serve perchè abbiamo il chilometraggio nelle gambe. I ciclocrossisti o chi fa mtb sono corridori abituati a reggere il ritmo di un’ora di gara, per quanto intenso possa essere Noi invece facciamo mediamente duecento chilometri in corsa.

Sono uno dei professionisti che quest’anno ha corso di più in assoluto. Ho nelle gambe oltre 80 giorni di corse e questo mi è stato di grande aiuto al tricolore gravel. Ha retto il mio ritmo solo il piemontese Luca Cibrario, uno che va forte nel ciclocross e fa anche gare su strada. Dopo una trentina di chilometri Samuele Zoccarato ha salutato il gruppo e ci ha staccato di circa un minuto, siamo rimasti un gruppetto di cinque corridori al suo inseguimento e ovviamente io ho lavorato perché non lo prendessimo. Ma ritrovarmi sul terzo gradino del podio non avrei mai pensato”. 

Sacha Modolo (ITA – Bardiani – CSF – Faizan ) – foto Szymon Gruchalski/SprintCyclingAgency

Non hai mai corso nel fuoristrada. Ti appassiona adesso?: “Certo, ma rimango stradista. Spero di riuscire ad arrivare a quindici anni di carriera tra i professionisti. Vorrei fare ancora due stagioni ma al momento non conosco ancora il mio futuro. Nel mio interesse c’è ancora di disputare qualche volata o aiutare i giovani professionisti. Ho ancora tanto da insegnare oltre che imparare. Come nel gravel…ho imparato una cosa nuova e ho vinto pure una medaglia. Chissà, magari posso vincere ancora qualcosa di bello”. 

Sacha Modolo dopo il terzo posto al campionato italiano Gravel: Una medaglia che mi da emozione ma resto stradista” 

A cura di Tina Ruggeri – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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