C’è grande fermento a San Leo, località in provincia di Rimini, per lo storico passaggio del Tour de France. La suggestiva località sulle colline romagnole, infatti, sarà teatro del passaggio della carovana gialla nel corso della prima tappa Firenze – Rimini (206 km) in programma sabato 29 giugno. In particolare, i ciclisti della Grand Boucle attraverseranno e pedaleranno sul territorio comunale di San Leo per 22 chilometri, “una prima volta dal sapore storico – spiega il sindaco Leonardo Bindi – che merita di essere celebrata in maniera importante”.
Dal 15 al 22 Febbraio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Moser, Bugno, Chiappucci e Mosole
Scopri di più
E infatti, il giorno prima della tappa (venerdì 28 giugno), nella splendida cornice della fortezza di San Leo illuminata di giallo, andrà in scena un Gran Galà del ciclismo presentato dal giornalista Italo Cucci a cui parteciperà una guest-star d’eccezione, il grandissimo Francesco Moser, accompagnato dall’inseparabile compagna Mara Mosole.
“Il Tour de France a San Leo – prosegue il sindaco Bindi – è la sintesi di un percorso che parte da lontano perché sono diversi anni che, come amministrazione, lavoriamo sul filone del cicloturismo. Già da tempo abbiamo gettato un ponte verso la riviera collaborando con i bike hotel di Rimini. Noi abbiamo le montagne e gli splendidi scorci da percorrere sui pedali, mentre la riviera ha la ricettività alberghiera. Normale dunque fare rete a proporci sui mercati turistici internazionali come un unico territorio dove il ciclista trova tutto ciò che gli serve per una vacanza ideale”.
Nel corso della serata celebrativa alla Rocca è in programma anche una degustazione di prodotti eno-gastronomici, una sorta di “gemellaggio culinario” che vedrà protagoniste, da una parte, le eccellenze emiliano-romagnole e, dall’altra, i grandi vini del Trentino proposti dalla pregiata cantina di Francesco Moser: “Siamo davvero onorati – conclude il primo cittadino di San Leo – di ospitare Francesco Moser e Mara Mosole che, oltre ad essere stati dei campionissimi delle due ruote, sono anche due persone straordinarie. Io stesso sono un modesto cicloamatore, oltreché un grande appassionato di questo sport. Un amore che mi ha trasmesso mio padre che, per altro, era un grandissimo tifoso di Moser. Per questo, la prima volta che l’ho incontrato e gli ho stretto la mano mi sono emozionato…”.
a cura di Mario Pugliese – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata