Non c’è ancora l’ufficialità, ma Silvio Martinello potrebbe candidarsi alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana alle elezioni del quadriennio 2020-2024. La notizia è stata diramata attraverso una lunga intervista che il campione olimpico di Atlanta 1996 ha rilasciato al quotidiano Il Mattino di Padova, in edicola quest’oggi.
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“Non l’ho mai presa in considerazione prima, perché, tra cose personali e impegno con la televisione, che mi portava lontano da casa 150 giorni l’anno, non avrei avuto né il tempo né la disponibilità per pensarci. Adesso, invece, quella della candidatura alla presidenza potrebbe essere un’idea su cui ragionare con attenzione”.
Nell’intervista, Martinello spiega: “Il ragionamento che sto facendo è cercare di capire se esista veramente, all’interno del sistema, la voglia di cambiamento che molti auspicano. Se così fosse, non mi tirerei indietro. In caso di successo, ci troveremmo di fronte a una totale rottura con ciò che c’è stato sino ad oggi, quindi con un’impostazione completamente nuova. Ecco, sto riflettendo in questi termini”.
Ad oggi, quindi, non c’è una candidatura reale di Silvio Martinello alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana, ma è solo un’ipotesi. Qualunque sia la sua decisione, verrà comunicata “la primavera del prossimo anno. Potrebbe essere il momento giusto per comunicare, in un senso o nell’altro, se ci sarà o meno il mio ok a costruire una squadra in grado di migliorare la situazione e riportare il ciclismo italiano, politicamente, agonisticamente e sportivamente, dove merita di essere“.
Silvio Martinello specifica anche: “Non credo proprio che tutto sia da gettare via, lo dimostrano i risultati che gli atleti riescono a raggiungere, nonostante le grandi difficoltà in cui si muovono, soprattutto dal punto di vista economico. Siamo tornati a rappresentare qualcosa di significativo nella pista mondiale dopo tanto tempo, siamo una realtà consolidata, sia in campo maschile che in quello femminile, nelle specialità di endurance, mentre in quelle della velocità qualche segnale positivo lo cogliamo tra le donne, a differenza degli uomini, dove non esiste un settore vero e proprio, e parliamo di specialità che mettono in palio ben sei titoli olimpici a Tokyo nel 2020. Dove bisognerebbe fare di più è nei confronti delle società giovanili, il reclutamento è tra le difficoltà maggiori che si stanno incontrando, il problema della sicurezza in molte famiglie agisce da freno per far correre i propri figli, una valida alternativa sarebbero gli spazi chiusi o tutelati”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine