Silvio Martinello, candidato alla presidente della Federazione Ciclistica Italiana per le prossime elezioni, ha tenuto quest’oggi a Mentana un incontro con i rappresentanti delle società ciclistiche del Lazio, al fine di spiegare i punti principali del suo programma elettorale.
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“Come ho già affermato anche attraverso i social, questo programma sarà aperto – ha spiegato il campione olimpico di Atlanta 1996 – anche perché il mio obiettivo è quello di creare una squadra che possa risolvere delle criticità presenti all’interno del mondo del ciclismo. Non sarò un uomo solo al comando, ma l’obiettivo è quello di creare un team, ognuno con le proprie competenze”.
Uno degli aspetti più interessanti della presentazione del programma elettorale di Silvio Martinello riguarda il rilancio del centro-sud: “Credo sia necessario intervenire sotto questo punto di vista, un piano per il ciclismo del sud era stato elaborato da Giancarlo Cerruti, ma negli ultimi anni non se ne è più parlato. Purtroppo molte criticità esistono in tutta Italia, ma mi rendo conto che la situazione al sud è particolarmente critica, soprattutto perché non esistono più due comitati regionali. E le realtà di quelle zone, che fine fanno?”.
Un altro motivo che ha catturato l’attenzione dei presenti è “il fatto che gli amatori debbano aiutare il ciclismo giovanile. Credo sia necessario in quanto gli amatori sono persone piene di passione e voglia di pedalare, e spero che in futuro possano esserci sempre più persone che la domenica abbiano voglia di gareggiare per diletto. Credo però che tutti i comitati organizzatori delle manifestazioni amatoriali debbano essere di supporto all’attività giovanile, e non mi riferisco solo ai Giovanissimi, ma anche Esordienti, Allievi e Juniores. Questa idea è già stata avanzata in passato, ma le società che hanno collaborato sono poche. Molte sono addirittura uscite dalla FCI, affiliandosi per gli altri enti. Se vogliamo salvaguardare l’attività giovanile e sperare in futuro di vedere corridori italiani nelle grandi corse al mondo, è necessario intervenire con un regolamento che coinvolga il Coni”.
Infine, la sicurezza stradale: “Credo che la Federazione debba sedersi al tavolo con i legislatori al fine di esprimere delle opinioni sulla ciclabili. Viviamo in un periodo difficile, il Covid-19 ha rivoluzionato le nostre vite e credo che anche il settore dei trasporti stia vivendo dei grandi cambiamenti. La costruzione di nuove piste ciclabili non mi è piaciuta, spesso è stata disegnata una linea in zone pericolose: il legislatore deve fare le leggi, ma credo che l’opinione della FCI sia molto importante se si vuole davvero investire sulla ciclabilità”.