Austria. E’ la sede della seconda tappa del Tour of the Alps, in un paesino lungo la valle dell’Inn a pochi chilometri da Innsbruck, che qualche anno fa ospitò anche un mondiale di ciclismo su strada in un o spettacolo di pubblico e di circuito. Entri in Austria, scavalli il Brennero e tutto diventa diverso. Anche la tappa. Lunga, un pò estenuante per un tracciato tutto mangia e bevi come si dice in gergo. Un saliscendi continuo, costeggiando la discesa dal Brennero verso Innsbruck e c’è aria, di ordine, pulizia, rigore. La stessa che c’è nella frazione che da Salorno porta verso Stans.
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Decidono di andare in fuga un gruppetto di corridori. Resistono sempre di più, nel finale si frazionano. La spunta Alessandro De Marchi, il Rosso di Buja, che veste una maglia rossa come il colore dei suoi capelli, della sua barba, delle sue lentiggini. Strabuzza gli occhi dopo sul traguardo, si emoziona.
A 37 anni mette in riga, con ordine, pulizia e rigore tutti i ragazzini. Ma alle sue spalle, al terzo posto si piazza lo svizzero Simon Pellaud. Allegro, un pò guascone, uno svizzero ha poco dello svizzero. Lo intervistiamo al mattino definendolo l’uomo delle fughe. Lui ci prova sempre. Già da under23 al Giro della Valle d’Aosta lo ricordiamo scattare in continuo come una molla. Ma anche al Giro under23 e in tutte le internazionali alle quali nella categoria minore ha partecipato.
Non si ferma, non demorde. Al mattino promette che andrà in fuga e dopo il via mantiene la promessa e scatta. E’ un attento lettore delle previsioni del tempo, sa che durante la tappa avrà il vento in faccia. Turbolenza e nevischio sul Brennero ma l’altitudine non gli fa paura. Lui che da svizzero ha scelto di vivere dall’altra parte del mondo, in Colombia dove ha preso casa con la fidanzata colombiana. Anzi il Brennero per lui abituato alle cordigliere colombiane, propaggini delle Ande. Plana dal Brennero e si accontenta comunque del terzo posto a Stans vestendo la maglia giallo nera della combattività.
Inaspettatamente. “Ho cercato di resistere agli attacchi di De Marchi ma Alessandro si è dimostrato davvero forte. 37 anni. Complimenti. Le mie fughe? Cerco di combattere sempre in gara. Il terzo posto mi soddisfa. Da domani vedremo”.
a cura di Tina Ruggeri – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata