Come una prima volta. Nel 2017 si rivelò proprio nella Corsa Rosa come una delle più interessanti promesse del ciclismo italiano e quattro anni dopo eccolo ritornare alla più importante gara a tappe italiana. Stiamo parlando di Simone Petilli, 28 anni festeggiati proprio oggi, e portacolori della Intermarché – Wanty Gobert.
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Da queste parti, tra il Lago di Como e la Valtellina, lo conosciamo come “il Simo”, ed è uno dei principali esponenti della zona nel ciclismo professionistico: siamo nella terra di Francesco Gavazzi, ormai un veterano, dei talentuosi fratelli Andrea e Nicola Bagioli, e del neoprofessionista Filippo Conca. Anche Gianluca Brambilla è nato a Bellano, stesso paese natale di Simone e di residenza di Pippo, prima di trasferirsi con la famiglia nel Vicentino.
Simone Petilli è uno scalatore che ne ha fatta di gavetta: da Juniores al glorioso C.C. Canturino 1902 (dove ha militato anche il fratello minore Davide), poi tra gli Under 23 ha difeso i colori della Delio Gallina per passare poi alla Area Zero del conterraneo Massimo Codol e alla Unieuro – Wilier – Trevigiani, con cui ha vinto la classifica generale della Ronde de l’Isard, una delle più prestigiose corse a tappe sui Pirenei. Poi il World Tour, alla Lampre-Merida nel 2016 con cui debuttò al Giro d’Italia: a fine stagione la squadra cambiò sponsor e licenza denominandosi UAE Emirates fino al 2019. Ed eccolo da due anni in Belgio, alla Intermarché – Wanty Gobert, passata da Professional a World Tour da gennaio e con la garanzia di poter correre tutte le gare più importanti della stagione in corso. Papà Nicola e mamma Aurora sono grandissimi appassionati e praticanti, ed ogni volta che il loro lavoro glielo permette vanno a seguire personalmente le gare a cui Simone partecipa.
BUON COMPLEANNO SIMONE, COME STAI?
Grazie mille! Ottima condizione, ho raggiunto il mio obiettivo di arrivare nella forma migliore prima del Giro. Dopo il Catalunya siamo stati 25 giorni in altura a Sierra Nevada facendo lavori specifici per la Corsa Rosa.
INTANTO E’ ARRIVATA UNA OTTIMA PERFORMANCE AL GIRO DI ROMANDIA, CHE HAI CHIUSO IN TOP 20.
Quello in Svizzera era un test molto importante e i risultati ci hanno dato fiducia. Nel tappone sapevo che avrei dovuto osare e sono andato in fuga. Era una giornata molto fredda, con la pioggia, ma sono soddisfatto di come è andata.
COME SARA’ IL TUO GIRO D’ITALIA?
Il mio ruolo sarà di “battitore libero”, vorrei vincere una tappa ma se mi dovessi trovare in lotta per un bel piazzamento in classifica generale allora tutto sarà ben accetto. Bisogna essere realistici e vedremo giorno per giorno come andrà. Stasera raggiungerò la squadra a Torino e la concentrazione sarà a mille. Alcuni miei compagni, come Rein Taaramäe sono arrivati in Piemonte direttamente dopo il Giro di Romandia, mentre io ho approfittato della breve distanza per passare un giorno a casa.
SU CHE TAPPE HAI PUNTATO IL BOLLINO ROSSO?
Una in particolare, cioè quella che finisce ad Alpe Motta, che è vicina a casa mia. Ho già fatto in allenamento lo Spluga ma non ero mai salito fino a dove sarà fissato l’arrivo di sabato 29 maggio, così ho fatto una ricognizione nei giorni scorsi. Anche il mio fans club “Amici di Simone Petilli” sicuramente non vorrà mancare di persona in quella occasione.
SARAI EMOZIONATO COME LA PRIMA VOLTA.
Manco dal Giro dal 2017, quando era andato davvero bene e riuscii a piazzarmi anche nella top 10 di tappa a Bagno di Romagna, dove si arriverà anche quest’anno. L’anno prima in Lampre, forse perchè ero molto giovane, avevo invece fatto molta fatica. Nel 2018 persi gran parte della stagione a causa della caduta al Lombardia, così andai alla Vuelta e purtroppo fui costretto a ritirarmi per un altro incidente.
COME TI TROVI ALLA INTERMARCHE’ – WANTY GOBERT?
Molto bene, ho trovato un ottimo gruppo ed è molto affiatato. L’anno scorso eravamo una squadra Professional a cui puntavamo di essere invitati al Tour ma la cosa non andò in porto. Adesso siamo avanzati di livello e abbiamo a disposizione grandi gare a cui partecipare e fare bene.
QUALI STRADE PERCORRI IN ALLENAMENTO?
Abito in una zona ricca di salite sia in Valtellina che sul Lago di Como. Le mie preferite sono quelle della Valsassina e della Valvarrone qui in Provincia di Lecco, oppure vado in quella di Sondrio salendo verso località come Mello, Dazio o il Passo San Marco che non sono distanti da casa. Mi alleno anche sul lago o nel fondovalle quando rimango in pianura, mentre fino a qualche tempo fa svolgevo allenamenti su lunga distanza partendo da casa e andando in Svizzera a St. Moritz: tra andata e ritorno sono almeno 160 km.
QUALI SONO I TUOI PROGRAMMI POST GIRO D’ITALIA?
Dovrei essere al Tour de Suisse e poi ai Campionati Italiani, però il tutto sarà deciso dopo la Corsa Rosa. E con ogni probabilità ad agosto dovrei tornare alla Vuelta.
FESTA DI COMPLEANNO?
Non adesso, meglio rimandare a dopo il Giro! Chissà, magari c’è da festeggiare anche qualcosa in più!
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine