La Ronde Van Vlaanderen con i suoi Muri in pavè o in asfalto, centinaia di migliaia di spettatori lungo i percorsi della corsa maschile (partita da Bruges) e di quello femminile (con partenza ed arrivo a Oudenaarde) e l’atmosfera festosa fiamminga viene resa da sempre come una corsa unica nel suo genere. Ed anche l’edizione 2023 che si è disputata oggi non è stata da meno, anzi.
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Partendo dalla gara degli uomini, parliamo subito del vincitore Tadej Pogacar: l’accostamento a Eddy Merckx (che a quelle latitudini è di casa) è assolutamente legittimo. L’anno scorso il fenomeno sloveno c’era andato davvero vicino, beffato in volata sul rettilineo di arrivo e si arrese a Mathieu Van der Poel. Oggi invece, in questa Domenica delle Palme, l’olandese è stato “sbranato” agonisticamente da Tadej sull’Oude Kwaremont. Fu proprio Eddy l’ultimo corridore capace di vincere il Fiandre dopo il Tour de France, che il capitano della UAE Emirates si è già preso due volte, ed inoltre è già alla sua terza Monumento in carriera dopo il Giro di Lombardia (le ultime due edizioni) e una Liegi – Bastogne – Liegi.
Nella vittoria di Tadej c’è anche lo zampino di un suo compagno di squadra, tra l’altro uno dei sette italiani al via (record negativo): Matteo Trentin. L’azzurro è stato bravo ad andare in fuga nel momento giusto e forse, fino al secondo passaggio sul Vecchio Kwaremont, dove il vantaggio aveva toccato anche i tre minuti, ha rischiato di diventare lui stesso il capitano della squadra emiratina. Ma ci ha pensato Pogacar poi a demolire tutti gli avversari, a partire da Wout Van Aert, staccatosi già sul Kruisberg. La sua cavalcata è poi proseguita sui due ultimi Muri, dando il colpo di grazia a Van der Poel a 18 km dal traguardo, dove ha preso e staccato Mads Pedersen, l’ultimo rimasto degli attaccanti e poi terzo all’arrivo. Infine Trentin ha anche portato l’Italia nella Top 10 in campo maschile, decimo.
Tra le donne il dominio è della nuova Regina del Belgio, Lotte Kopecky. Due settimane fa aveva perso il fratello maggiore Seppe, e nonostante il lutto due giorni dopo è stata capace di vincere tra le lacrime la Nokere Koerse, ed oggi è arrivato il bis consecutivo alla “Ronde”. La SD Worx in questo periodo ha vinto praticamente tutte le Classiche disputate, ad eccezione del Trofeo Binda, e in molti casi si è registrata una doppietta. Anche oggi è andata così per le ragazze dirette in ammiraglia da Danny Stam, Lars Boom ed Anna Van der Breggen, astute a restare davanti sul Koppenberg restando fuori dal marasma causato dal pavè viscido e dove molte atlete hanno messo piede a terra. Kopecky, Reusser e Wiebes si sono ritrovate in fuga insieme a Silvia Persico: bravissima poi la bergamasca a resistere al forcing della corazzata olandese, che strada facendo ha tenuto davanti la fiamminga mentre l’elvetica e la campionessa d’Europa si sono staccate. Solo Silvia era lì insieme a Kopecky, fino all’attacco del tratto in pavè del Vecchio Kwaremont, all’11% e sui ciottoli ricoperti di fango a causa della pioggia caduta nelle ore precedenti, per poi alzare bandiera bianca. Nel gruppo alle loro spalle Elisa Longo Borghini si è dimostrata atleta squadra, a favore di Shirin Van Anrooij: la ciclocrossista olandese, vincitrice del Trofeo Alfredo Binda non ha poi avuto le gambe per giocarsi un posto sul podio allo sprint, dove ci è salita ancora una volta la fuoriclasse di Ornavasso, pochi centimetri davanti a Silvia Persico ma alle spalle di Demi Vollering.
Un piccolo spazio va alle numerose cadute in entrambe le prove: apparentemente non ci sono stati gravi danni fisici ai corridori (a parte la frattura della clavicola occorsa a Tim Wellens) ma purtroppo dispiace vedere tagliati fuori potenziali favoriti a causa di incidenti, come quello assurdo provocato dal polacco Macejuk, che poi è stato giustamente squalificato chiedendo educatamente scusa per l’accaduto successivamente. La sfortuna ha tolto la chance ad Annemiek Van Vleuten, di poter onorare la sua ultima partecipazione alla “Ronde” che lei ha vinto nel 2011 e nel 2021. Oggi, da Campionessa del Mondo in carica, Annemiek è caduta prima del Koppenberg, ed in precedenza erano finite a terra ben tre della FDJ-Suez: Grace Brown, Gladys Verhulst e Vittoria Guazzini.
Questo, e molto altro ancora, è il Giro delle Fiandre. Una gara che va vissuta e respirata in ogni attimo ed una grande festa a cui almeno una volta nella vita bisogna partecipare.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata