Un’altra brutta tegola sul Team Sky, e questa volta non riguarda Chris Froome ma l’altro corridore più importante della formazione britannica, ovvero Bradley Wiggins.
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Il vincitore del Tour de France 2012 è stato accusato dalla commissione parlamentare di inchiesta di aver fatto uso di Triamcinolone, farmaco proibito che sarebbe stato utilizzato per di migliorare le proprie prestazioni e non per curare l’asma, come già specificato sia dal corridore che dal team.
Sul proprio profilo Twitter, Bradley Wiggins scrive: “Trovo molto triste che si possano muovere accuse infondate alle persone e che si parli di cose mai accadute, come di fatti accertati. Respingo fortemente la tesi secondo cui avrei assunto farmaci al di fuori dell’uso terapeutico”.
Il caso di Bradley Wiggins si affianca a quello di Chris Froome, del quale si è già parlato tante volte nei mesi precedenti: il keniano bianco avrebbe utilizzato una quantità di farmaci per curare l’asma di gran lunga superiore a quella consentita, e non ha superato un controllo antidoping durante la Vuelta da lui vinta nel 2018, conquistata dopo il successo finale al Tour de France.
Con queste nuvole nere che si abbattono sul Team Sky, in tanti si stanno chiedendo anche se la squadra possa continuare ad esistere ancora. Voci ufficiali del team confermano che la squadra continuerà ad esistere anche in futuro, ma è chiaro che bisognerà cercare di risolvere questi spinosi problemi prima di poter pianificare il proprio avvenire.
di Carlo Gugliotta