Oggi, domenica 13 marzo, si corre la settima ed ultima tappa della Tirreno-Adriatico 2022. La sede di arrivo della corsa dei due mari è la tradizionale San Benedetto del Tronto ma, a differenza delle ultime edizioni, non si terminerà con una cronometro ma con una tappa in linea. La classifica generale è ormai già delineata, la vittoria in solitaria di ieri di Tadej Pogacar ha messo la parola “fine” sulla vittoria finale, spazio oggi ad un ultimo arrivo per velocisti.
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PERCORSO
L’ultima tappa della Tirreno-Adriatico partirà da San Bendetto del Tronto, dove tornerà dopo un percorso di 159 km che terminerà con un veloce circuito completamente in piano. Il circuito finale, passando dal traguardo e da Porto d’Ascoli, misura 14,5 km e dovrà essere percorso per cinque volte. La prima parte della tappa è invece molto mossa, si salirà fino ai 500 m di altitudine di Montalto, prima di passare per l’unico GPM di giornata, i 5 km al 4% di pendenza media di Ripatransone. Non c’è di certo il terreno per fare la differenza e con gli oltre 70 km completamente pianeggianti che porteranno al traguardo rendono quasi inevitabile l’arrivo in volata di gruppo.
FAVORITI
Nonostante alcuni dei migliori velocisti si siano ritirati, il novero dei favoriti per la tappa odierna rimane piuttosto nutrito. Senza Elia Viviani, Peter Sagan, ma soprattutto senza Caleb Ewan, il favorito numero uno sembra essere il belga Tim Merlier. L’alfiere della Alpecin-Fenix è già andato a segno in questa corsa sul traguardo di Sovicille e proverà a bissare il successo quest’oggi. I suoi principali rispondono probabilmente ai nomi di Arnaud Demare e Olav Kooij. Il francese è stato battuto solo da Ewan e da uno scatto troppo anticipato nella tappa di Terni, mentre il neerlandese ha collezionato un secondo ed un terzo posto nei due arrivi in volata finora ed è alla ricerca della prima vittoria sul World Tour dopo i tre podi collezionati in questo inizio di stagione.
Tra gli azzurri il più accreditato è di certo Giacomo Nizzolo, seguito da Matteo Moschetti e Alberto Dainese. Partiranno con ambizioni di successo anche Nacer Bouhanni, Pascal Ackermann, Kaden Groves e Phil Bauhaus. Citiamo infine Mark Cavendish, apparso molto sottotono finora, tanto da lasciare entrambe le volate a Davide Ballerini. Il britannico ha però tenuto duro fino all’ultima tappa e se le gambe dovessero rispondere, sarebbe di certo tra i primissimi candidati ad alzare le braccia al cielo. In caso contrario, occhio proprio a Ballerini.
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