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Il rock delle volate. Sarà questa, oggi, la colonna sonora della quarta tappa del Tour de France 2018, con i suoi 195 chilometri da La Baule a Sarzeau.
Nella terza frazione il campione olimpico Greg Van Avermaet ha conquistato la maglia gialla grazie al successo della sua BMC in una cronometro a squadre che ha lasciato il segno anche in ottica classifica generale. Ora, però, è tempo di andare a vedere quanto ci attende.
Partenza innocua per una giornata che dal punto di vista altimetrico regalerà ben poche emozioni. Percorso sostanzialmente pianeggiante per i primi 100 chilometri, delimitati a Derval dal primo traguardo volante della giornata. Da lì in avanti qualche leggera asperità, ma l’unico GPM è rappresentato dalla Côte de Saint-Jean-la-Poterie al chilometro 135, esattamente a 60 dall’arrivo, con i suoi 800 metri al 7,8% di pendenza media. Al chilometro 156 il traguardo volante con abbuoni, di fatto un preludio al finale. Il traguardo di Sarzeau, il primo di una serie di tre in Bretagna, presenta una lieve pendenza negli ultimi 2 chilometri ma non dovrebbe creare problemi dal punto di vista planimetrico, con un lungo rettilineo a favorire il lavoro dei treni più attrezzati.
Come detto, i favoriti saranno nuovamente i velocisti. Da quel Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) che ha vinto la prima tappa a Marcel Kittel (Katusha-Alpecin), che nell’occasione si era piazzato terzo, passando per i vari Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Mark Cavendish (Dimension Data), Alexander Kristoff (UAE Emirates) e Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo). Per quanto visto fino ad ora, i primi tre potrebbero avere qualcosa in più, ma alcuni, come ad esempio Cavendish, non sono ancora riusciti a disputare una volata ed è difficile conoscerne la condizione e il livello in questa fase della stagione. I rapporti di forza potrebbero cambiare. Per l’Italia, Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) proverà a confermarsi dopo il bel secondo posto, alle spalle di Sagan, nella seconda frazione.
a cura di Gianluca Santo – iNBiCi magazine